BRUXELLES - Giovani italiani sempre più sfiduciati dalla politica e poco inclusi nella vita sociale della propria comunità; l'Unione europea è l'istituzione nella quale ripongono più fiducia. Lo rivela il rapporto 'Europa, giovani e cittadinanza' condotto da Eurodesk con il supporto dell'Agenzia nazionale per i giovani. Il rapporto - basato su un campione di 1119 giovani tra i 15 e i 29 anni - rivela una sostanziale distanza tra istituzioni politiche e rappresentanza giovanile. Scarsa la conoscenza di chi sono e cosa fanno i responsabili locali delle politiche giovanili, come scarsa è l'adesione a iniziative giovanili di diverso genere.

Il volontariato europeo risulta il servizio più conosciuto tra i giovani ma solo da uno su due (53 per cento). Il passaparola (50 per cento) e i social network (37 per cento) sono i mezzi più comuni per informarsi sulla varie iniziative che li riguardano. Scarsissima la partecipazione a strumenti di inclusione come la consulta giovanile (6 per cento), il consiglio comunale per ragazzi (4 per cento) e il forum giovani (7 per cento). Incontro e dialogo con i giovani e accesso alle informazioni sono considerati gli interventi più efficaci per rafforzare la cittadinanza attiva dei giovani.

La priorità principale resta il lavoro (73 per cento), seguita dalla qualità dell'istruzione (46 per cento) e l'incentivo allo sviluppo dell'autonomia personale (30 per cento). Gli insegnanti sono visti come gli interlocutori più facili (74 per cento), male i politici (12 per cento) e i sindacalisti (10 per cento). Tra le grandi istituzioni l'Unione europea riceve più fiducia di tutti (67 per cento), malissimo i partiti politici (18 per cento).urodesk è la rete ufficiale del programma europeo Erasmus+ per l'informazione sui programmi e le iniziative promosse dalle istituzioni comunitarie in favore dei giovani.