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Ue punta su più inclusione a scuola per prevenire estremismo

Nuove priorità, da qualità offerta formativa a lotta abbandoni

03 settembre, 18:48
Ue punta su più inclusione a scuola per prevenire estremismo Ue punta su più inclusione a scuola per prevenire estremismo

BRUXELLES - Sistemi scolastici nazionali più coordinati tra loro e rivolti ad una maggiore inclusione sociale per prevenire fenomeni di violenza dovuti all'estremismo giovanile. È l'obiettivo della Commissione europea che ha pubblicato un rapporto sulle priorità educative e formative rivolto ai 28 Paesi Ue.

Tra queste, ha al primo posto c'è il miglioramento della qualità dell'offerta formativa puntando sulla cultura dell'imprenditorialità già a scuola, digitalizzazione e lingue straniere. Poi la lotta agli abbandoni scolastici investendo sulla prevenzione. Per quanto riguarda la formazione universitaria, questa deve essere maggiormente orientata all'inserimento lavorativo e tenere in considerazione l'evoluzione della società e dei suoi bisogni. Un'attenzione particolare va poi prestata a formazione e istruzione professionale (Vet), dove ci sono alte percentuali di inserimento lavorativo così come la formazione continua per adulti. Va inoltre incentivata la mobilità degli studenti anche al di là dei programmi universitari più conosciuti come l'Erasmus. Per conseguire questi obiettivi ambiziosi, però, Bruxelles sottolinea come gli educatori necessitino di un forte supporto e di un aggiornamento professionale continuo. Infine le migliori pratiche sviluppate da un Paese Ue andrebbero dovutamente sponsorizzate anche tramite l'utilizzo di un vero e proprio 'Education and Training Monitor' a livello europeo.

"La minaccia dell'estremismo giovanile mostra come sia impellente migliorare l'educazione a tutti i livelli e all'interno di tutte le comunità d'Europa", ha dichiarato il commissario Ue a educazione, cultura e gioventù Tibor Navracsics, insistendo come "insieme ai 28 ministri nazionali competenti dobbiamo aumentare i nostri sforzi contro l'abbandono scolastico prematuro, l'esclusione sociale e promuovere l'eterogeneità all'interno di tutte le scuole europee". Per questo, ha aggiunto la commissaria Ue a occupazione e affari sociali Marianne Thyssen, "una miglior cooperazione nell'educazione e formazione tra Paesi Ue costituirà un aiuto concreto per entrare nel mondo del lavoro per i giovani europei".

 


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