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Mo: Noa, basta con leader estremisti, stop fanatismo

Cantante israeliana, sinistra europea sbaglia a criticarci

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 18 NOV - "Basta con questi leader estremisti, basta con il fanatismo religioso, ormai non lo tollero più. E' tempo che finalmente nella mia terra si torni a parlare la lingua della comprensione e della pace. Ho ancora speranza, non mi posso permettere il lusso di perderla". Noa, nome d'arte di Achinoam Nini, è un' artista israeliana conosciuta in tutto il mondo, impegnata in prima fila a favore di una soluzione pacifica in Medio Oriente. Purtroppo è abituata, ovunque si trovi a cantare nel mondo, a commentare le frequenti stragi nel suo Paese. Nata a Tel Aviv, ma cresciuta a New York, figlia di yemeniti costretti a fuggire dal loro Paese dopo la nascita dello stato d'Israele, si trova a Bruxelles, come testimonial d'onore di Rondine, Cittadella della Pace Onlus, un'associazione che aiuta giovani di tutto il pianeta, scampati dalle guerre. "La strage di oggi non mi sorprende per nulla: certo - commenta - oggi è stata colpita una sinagoga, un luogo sacro. Ma da noi la gente muore per strada, ovunque. Da tempo c'è un bagno di sangue. Chissà quando arriverà il momento di avere leader politici all'altezza del loro compito". Ama molto il nostro Paese, e soprattutto l'Unione europea: "Sono felice di essere qui, nel Parlamento europeo, dove si è realizzata l'idea di una comunità che ha scelto la pace e la cooperazione. L'Europa è un modello per tutto il mondo. Spero che anche da noi un giorno si possa realizzare una costruzione statuale come la vostra".

Grande fan di Barack Obama. Malgrado la sconfitta al voto di medio termine, spera ancora possa ancora dare impulso al processo di pace in Medio oriente: "E' un grande presidente, sono molto dispiaciuto dell'esito delle ultime elezioni. Per fortuna non l'hanno ammazzato, gli è andata meglio di Rabin. Mi auguro che anche nei suoi ultimi mesi possa tirare un coniglio fuori dal cilindro. Chissà quando avremo un altro presidente così bravo e impegnato per la pace". Infine, sferra un attacco a una parte della sinistra europea, quello radicalmente anti-israeliana. "Credo che sia sbagliato puntare il dito contro Israele, pensare che in questo conflitto ci siano i buoni e i cattivi. Sarebbe meglio capire, conoscere prima di parlare". E racconta un aneddoto: "Ero di recente in turnè a Vitoria, nei Paesi Baschi. Un gruppo di separatisti minacciò di boicottarmi.

Io li invitai in albergo per parlare. Gli chiesi della loro posizione contro la Spagna. Quindi la loro opinione sull'Eta. E loro balbettarono, dicendo che era una storia complicata. Allora gli dissi:' Se pensate che la vostra lotta, quello che vivete ogni giorno, sia complicata, come fate a giudicare e avere le idee tanto chiare, su chi ha torto e chi ha ragione, sul conflitto israelo-palestinese? Rimasero zitti". (ANSA).

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