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Siria: Ue cambia strategia, coinvolge Russia,Iran e Arabia

Siria: Ue cambia strategia, coinvolge Russia,Iran e Arabia

Mogherini, Assad non è partner, ma fa parte della realtà

BRUXELLES, 15 dicembre 2014, 20:08

Redazione ANSA

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Per l'Europa "Assad non è un partner, ma fa parte della realtà e dobbiamo affrontare la realtà per cambiarla". Così Federica Mogherini annuncia quello che appare un deciso cambio di strategia da parte dell'Unione europea nella crisi siriana. L'Europa continua a puntare sulla transizione e all'uscita di scena del presidente siriano, ma ha scelto di sostenere con forza il piano dei cessate il fuoco locali, a cominciare da Aleppo, proposto dall'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura.

La novità emerge dal Consiglio Esteri in cui i ministri dei 28 hanno concordato che la Ue è "pronta ad impegnarsi con tutti gli attori regionali e internazionali che hanno influenza sulle parti in Siria" lanciando l'appello ad "usare l'influenza" per raggiungere l'obiettivo di una soluzione politica basata sulle conclusioni dell'accordo di Ginevra del 2012. Un appello che l'alto rappresentante Federica Mogherini ha chiarito essere esplicitamente rivolte ai "grandi paesi del Golfo, a cominciare dall'Arabia Saudita, ma anche alla Russia e all'Iran".

"Il lavoro che abbiamo cominciato a fare - chiarisce Mogherini - è per far sì che si arrivi ad una Siria senza Assad e senza l'Isis, che è l'obiettivo della Ue e della comunità internazionale". Ma l'alto rappresentante ha anche sottolineato la necessità di un approccio pragmatico: "La realtà è che dopo tre anni e mezzo di ostilità Assad è sempre lì".

Del nuovo approccio europeo, stando al quadro fatto da Mogherini, oltre alla linea di azione diplomatica è poi parte integrante anche la strategia di aiuti umanitari di cui attorno al tavolo dei ministri si "sente il senso di urgenza", da una parte per sostenere le comunità locali che nei paesi vicini - a cominciare da Libano, Turchia, Giordania e Iraq - ricevono milioni di rifugiati, dall'altra perché, spiega l'alto rappresentante, "se si riesce a congelare il conflitto ad Aleppo, la Ue deve essere in grado di partire immediatamente con aiuti per migliorare decisamente la vita da subito". Ed in questa ottica è stato avviato, con il contributo dell'Italia come primo donatore, il nuovo trust fund regionale europeo.



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