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Renzi, l'Italia salva vite anche se costa voti

Renzi, l'Italia salva vite anche se costa voti

Ue,pochi 40mila da redistribuire. Onu, muri non fermano profughi

BRUXELLES, 25 agosto 2015, 21:02

Redazione ANSA

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L'esodo verso l'Europa dei disperati in fuga da guerra e violenze non si ferma, e l'Italia, ha detto il premier Renzi, ha scelto di aiutarli anche a costo di perdere voti. La Commissione Ue, che da mesi spinge per un meccanismo di redistribuzione dei profughi, ha di nuovo lanciato un appello ai 28: 40mila ricollocamenti sono pochi di fronte alle cifre di questi giorni in arrivo da Grecia, Balcani, Ungheria e Canale di Sicilia. Anche perché, ha avvertito l'Onu, non ci sono muri né gas che possano fermare i profughi di fronte alla situazione insostenibile che vivono nei loro paesi.

Intanto arriva il primo significativo passo avanti da parte della Germania che, dopo l'incontro tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande, ha deciso di sospendere il regolamento di Dublino per i rifugiati siriani, accogliendo così tutti quelli che arrivano sul suo territorio.

Senza più rimandarli indietro nel paese di primo ingresso in Ue.

La stessa cancelliera sarà in visita domani al centro profughi di Heidenau, in Sassonia, dove nel fine settimana ci sono stati tumulti provocati dagli estremisti di destra.

"Noi prima salviamo vite umane anche a costo di perdere voti.

E' una questione di civiltà". E' stato netto Renzi parlando al meeting di Cl, dando seguito a una politica finora difesa in Europa a cui "glielo diciamo da mesi" che c'è un "problema immigrazione" di cui "si sono accorti ora" perché "tocca anche loro". Un atteggiamento quello del governo italiano e del ministro degli esteri Paolo Gentiloni che è stato apprezzato anche dal quotidiano francese 'Le Monde', che ha criticato invece la politica di chiusura di Francia e Gran Bretagna invitando l'Europa a ritrovare l'anima. Un avvertimento arrivato anche dall'ex ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer, per cui sarebbe sbagliato "lasciare sole" Grecia e Italia.

E se per i senatori del M5S Renzi ha invece preso un "sonoro ceffone" subendo "un'umiliazione" da parte di Merkel e Hollande sulla registrazione dei migranti in arrivo in Italia, la Commissione Ue ha assicurato che il lavoro procede e l'hotspot di Catania è "in piedi", mentre quello al Pireo in Grecia è ancora in corso di preparazione.

I numeri parlano chiaro: 2.373 i morti nel Mediterraneo da inizio anno secondo i dati dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni, mentre Medici senza frontiere parla di 11mila vite salvate negli ultimi 100 giorni. Circa 300mila sono stati gli arrivi via mare, di cui 181mila in Grecia e 108mila in Italia. E se ora la Macedonia ha deciso di lasciare passare i profughi a fronte della Bulgaria che ha schierato i blindati, sono in 100mila quelli in transito dalla Serbia per l'Ungheria, che vuole bloccarli con un muro di filo spianato e pene più severe. Ma, ha avvertito il relatore speciale dell'Onu sui diritti umani dei migranti Francois Crépeau, "la costruzione di recinti, l'uso di gas lacrimogeni e altre forme di violenza contro migranti e richiedenti asilo, il ricorso alla detenzione" comunque "non dissuaderà i migranti dal venire o dal cercare di venire in Europa". Come il 15enne somalo che, picchiato e tenuto senza cibo né acqua, si è lanciato su un barcone verso l'Italia.

Salvato da Msf, non è però sopravvissuto per le violenze subite prima di partire verso una salvezza arrivata troppo tardi.



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