Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Gentiloni, su immigrazione finalmente non più soli

Gentiloni, su immigrazione finalmente non più soli

Merkel, da stragi ammonimento. Bruxelles,ora uniti e solidali

VIENNA, 27 agosto 2015, 19:38

Redazione ANSA

ANSACheck
La dura realtà dell'emergenza migranti ha portato tra i paesi dell'Ue e quelli dei Balcani occidentali una nuova consapevolezza e paesi storicamente in prima linea, come Italia e Grecia, da oggi sono un po' meno soli: ognuno deve assumersi la sua parte di responsabilità sull'immigrazione. E' quanto emerge dal Vertice sui Balcani occidentali che si è svolto oggi a Vienna dove i leader di Germania, Francia, Italia e di tutti i paesi dell'area si sono dati appuntamento per fare il punto su una crisi che in queste ultime settimane ha raggiunto il suo picco anche lungo le rotte balcaniche. Proprio oggi, in Austria, si è consumata l'ennesima tragedia: alcune decine di profughi morti soffocati in un camion su un'autostrada nell'est del Paese. "La durissima realtà", ha sottolineato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che ha espresso il suo cordoglio al presidente austriaco Heinz Fischer, "ha fatto sì che sia emersa finalmente una maggiore consapevolezza comune nell'Ue e la necessità che ognuno si assuma la sua responsabilità sull'immigrazione".

"Fino a tre mesi fa l'Italia e la Grecia sembravano da sole", ha sottolineato il titolare della Farnesina che oggi ha rappresentato l'Italia in un vertice al quale l'anno scorso il nostro paese non era presente e che, invece, nel 2017 sarà ospitato a Roma. Oggi Italia e Grecia sono un po' meno sole, è la sensazione che Gentiloni ha avuto al palazzo imperiale di Hofburg. "E' cambiato il clima, e' emersa la giusta preoccupazione" sul fenomeno dell'immigrazione, anche da parte dei paesi che nei mesi scorsi hanno avuto le reazioni più dure agli appelli dell'Italia. Adesso la priorità è tradurre questo cambiamento in fatti. Il peso dell'immigrazione "deve essere distribuito in modo equo se vogliamo l'asilo europeo", ha detto il capo della diplomazia italiana sottolineando la necessità di rivedere progressivamente le regole di Dublino. Su questo, l'Italia insieme con altri Paesi come la Germania darà un importante contributo nei prossimi mesi", ha aggiunto. Con la decisione di sospendere Dublino il governo di Angela Merkel ancora una volta, ha assunto un ruolo di leadership nel contribuire a un cambiamento di percezione all'interno dell'Ue.

A Vienna la cancelliera ha di nuovo sollecitato stati membri e non alla solidarietà nei confronti dei profughi. "Siamo tutti sconvolti dalla notizia agghiacciante dei profughi morti nel tir. Questo è un ammonimento" all'Europa a offrire "solidarietà" e "a trovare soluzioni, il mondo ci guarda". Parole forti quelle della cancelliera che ha sottolineato che "l'Europa è un continente ricco ed è in grado di affrontare l'emergenza e che al momento "abbiamo più migranti in movimento in Europa di quanti ce ne fossero dopo la seconda guerra mondiale". Ma un monito forte oggi è arrivato anche da Bruxelles. "La Commissione ha presentato la sua Agenda sull'immigrazione a maggio. Alcuni ministri di Stati membri ci criticano per una nostra inattività.

Ma sono critiche ingiustificate. La colpa va data agli Stati membri, non alla Commissione", ha tuonato il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Un ammonimento che in serata si è trasformato in un appello ai 28, "anche a chi sinora è stato più riluttante", ad agire in modo comune e solidale perché siamo di fronte "non a una crisi italiana, greca, franco-tedesca ungherese, ma europea". (ANSA)

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.