Con la sua iniziativa Anagnostakis puntava a far riconoscere nella legislazione dell'Unione il "principio dello stato di necessità, in base al quale, quando l'esistenza finanziaria e politica di uno Stato è minacciata dal rimborso di un debito oneroso, il rifiuto di pagamento di tale debito è necessario e giustificato" Con decisione del 6 settembre 2012, la Commissione ha rifiutato di registrare la proposta del cittadino greco, per il fatto che essa manifestamente non rientrava nelle competenze di detta istituzione.
Anagnostakis ha dunque adito il Tribunale dell'Unione europea per far annullare la decisione in parola.
Con la sentenza di oggi, il Tribunale rigetta il ricorso di Anagnostakis, confermando che la Commissione non ha la facoltà di proporre al legislatore dell'Unione di riconoscere il principio secondo cui il debito pubblico troppo oneroso dei Paesi in stato di necessità dovrebbe poter essere cancellato.
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