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Tribunale Ue, no a iniziativa popolare per cancellare debito

Tribunale Ue, no a iniziativa popolare per cancellare debito

Inammissibile proporre annullamento "per stato necessità" Grecia

BRUXELLES, 30 settembre 2015, 13:56

Redazione ANSA

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Il Tribunale dell'Ue conferma che l'iniziativa dei cittadini europei intesa a permettere la cancellazione del debito pubblico troppo oneroso dei Paesi in stato di necessità come la Grecia, non può essere registrata dalla Commissione Ue. L'oggetto di tale iniziativa non trova infatti alcun fondamento nei Trattati. Il Tribunale europeo rigetta così il ricorso del cittadino greco Alexios Anagnostakis, alla guida dell'iniziativa 'Un milione di firme per un'Europa della solidarietà'.

Con la sua iniziativa Anagnostakis puntava a far riconoscere nella legislazione dell'Unione il "principio dello stato di necessità, in base al quale, quando l'esistenza finanziaria e politica di uno Stato è minacciata dal rimborso di un debito oneroso, il rifiuto di pagamento di tale debito è necessario e giustificato" Con decisione del 6 settembre 2012, la Commissione ha rifiutato di registrare la proposta del cittadino greco, per il fatto che essa manifestamente non rientrava nelle competenze di detta istituzione.

Anagnostakis ha dunque adito il Tribunale dell'Unione europea per far annullare la decisione in parola.

Con la sentenza di oggi, il Tribunale rigetta il ricorso di Anagnostakis, confermando che la Commissione non ha la facoltà di proporre al legislatore dell'Unione di riconoscere il principio secondo cui il debito pubblico troppo oneroso dei Paesi in stato di necessità dovrebbe poter essere cancellato.



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