Il presidente del Consiglio
europeo, Donald Tusk, ha anticipato con un messaggio su Twitter
che nella quarta conferenza dei donatori per la Siria che
comincerà domani a Londra annuncerà "un importante contributo
della Ue". L'Unione europea con oltre 5 miliardi di euro è già
il principale contributore. Secondo fonti europee Tusk annuncerà
che la Ue e gli stati membri raddoppieranno la cifra di 1,1
miliardi messa a disposizione nella terza conferenza, tenutasi
in Kuwait. La cifra esatta, nell'ordine di oltre 2 miliardi di
euro, sarà indicata solo domani. Mentre il Consiglio raccoglie
ancora le offerte dei singoli stati membri, non è stato ancora
precisato a quanto ammonterà esattamente il contributo dal
bilancio europeo. Beneficiari, sulla falsariga del fondo da 3
miliardi messo a disposizione della Turchia, saranno
principalmente Giordania e Libano e le agenzie internazionali
che assistono i profughi siriani come Undp e Unhcr.
"Sarà l'azione, non gli aiuti a fermare la crisi siriana". Lo
dichiara in un comunicato il portavoce dell'opposizione siriana,
Salem Al-Melset. Nella nota afferma che i contributi agli aiuti
umanitari che saranno presentati domani nella conferenza dei
donatori a Londra sono benvenuti ma aggiunge che "se la comunità
internazionale è seria per risolvere le cause alla radice del
confliutto siriano e per cercare di raggiungere una soluzione
politica a Ginevra, allora deve essere seria anche proteggere i
civili siriani e mettere in atto la Risoluzione 2254 del
Consiglio di sicurezza". Al-Melset
specifica che servono "aiuti concreti per fermare i
bombardamenti indiscriminati, che uccidono i civili e spingono i
rifugiati a partire". "Abbiamo bisogno di azione per spezzare
gli assedi in Siria, che comprendano il lancio aereo di aiuti
come richiesto dal responsabile Onu Stepohen O'Brien". Il
portavoce conclude affermando che l'opposizione "chiede azione
ai nostri amici per chiedere il rilascio di migliaia di siriani
detenuti illegalmente dal regime di Assad".
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