Sulla base di questo mandato la presidenza olandese potrà iniziare a negoziare un accordo con l'Europarlamento non appena l'assemblea avrà trovato, a sua volta, una posizione comune.
Per gli Stati membri l'accordo sul cosiddetto 'freno d'emergenza' e' un elemento fondamentale, prima di arrivare alla liberalizzazione dei visti per la Turchia nell'area Schengen, uno degli elementi centrali e controversi dell'intesa tra l'Unione e Ankara di marzo, per gestire i flussi migratori.
L'approccio comune mira a snellire un meccanismo già esistente e si basa sulla proposta presentata dalla Commissione Ue il 4 maggio scorso, con contributi mutuati anche dalla lettera inviata nelle settimane scorse da Francia e Germania. Il cosiddetto freno d'emergenza potrà essere attivato, ad esempio, nel caso si dovesse verificare una diminuzione nella cooperazione del Paese terzo a riammettere cittadini di altri Stati transitati dal suo territorio. Ma anche in caso di un aumento dei rischi per l'ordine pubblico o la sicurezza interna, e in particolare con un aumento sostanziale di crimini gravi o attacchi terroristici legati al Paese in questione. (ANSAmed)
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