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Il Sogno Spinelli emoziona Bruxelles, applausi al film Rai

Tarantola, spero tanti giovani scoprano i 'Ragazzi di Ventotene'

Redazione ANSA BRUXELLES

(ANSA) - BRUXELLES, 17 NOV - Altiero Spinelli, la sua storia, il suo sogno sintetizzato dal celebre 'Manifesto di Ventotene', emozionano il Parlamento di Bruxelles, il luogo simbolo della sua battaglia a favore di un'Europa di pace, di libertà e di sviluppo. Tanti gli applausi, e qualche lacrima di commozione, al termine della 'prima' di 'Un Nuovo Mondo', film per la tv, coprodotto da Rai Fiction e Palomar, diretto da Alberto Negrin, in onda domenica 23 novembre su Rai 1: una lunga carrellata, dai tempi del confino agli albori delle istituzioni europee, di quel gruppo di utopisti che per primi sognarono gli 'Stati Uniti d'Europa'. Padrona di casa, Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura dell'Europarlamentare, in prima fila Gianni Pittella, presidente del gruppo socialista. A promuovere l'iniziativa anche la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola. "A partire dalle 'scintille', i piccoli spot sull'Europa, passando per questa fiction su Altiero Spinelli - spiega Tarantola - c'è un filo rosso che lega la Rai al sogno europeista. Spero che molti ragazzi vedano in tv questa storia bellissima di alcuni giovani trentenni, che dal confino hanno avuto l'intuizione, la lungimiranza di delineare un'Europa senza guerre. Sono convinta che il servizio pubblico possa svolgere un ruolo molto importante per riavvicinare i cittadini all'Europa.

Per questa ragione a partire da oggi, per una settimana, tutta la nostra programmazione, dalle news ai talk show all' intrattenimento, sarà dedicata all'Europa". "Non possiamo avere un futuro - ha esordito Costa presentando la serata - se non conosciamo le nostre radici. Qui c'e' la storia di una generazione di giovani, quella dei 'padri fondatori' dell'Unione. Ora il nostro compito è trasferire quella passione ai nostri ragazzi che ormai sono 'nativi europei'". Barbara Spinelli, figlia di Altiero e oggi europarlamentare della sinistra, non ha potuto partecipare alla serata, ma ha voluto essere presente con una lettera in cui ringrazia la Rai e gli autori del film per aver offerto a tutti la "straordinaria opportunità di vedere narrata in tv la vita e la battaglia europeista" di suo padre. "Il nostro compito ora non è solo vedere un bel film e poi fare finta di niente. Ma diventare gli eredi di quel 'Manifesto', scritto in una prigione fascista, e cambiare l'Europa che abbiamo adesso". Ridare slancio a quella passione è anche l' obiettivo del regista, Alberto Negrin: "Ho scoperto una storia che non conoscevo e mi ha affascinato da subito: in questi giovani l'impegno politico e la vita privata erano aspetti inseparabili.

Ho imparato ad amare il loro progetto politico, in modo fisico, diretto. Si tratta di un sogno non completato, non realizzato, ma ancora del tutto vivo. A opporre resistenza oggi, come ai tempi di Spinelli - conclude Negrin - sono da un lato gli stessi interessi particolari, gli stessi egoismi degli stati nazionali.

E, dall'altro, chi un po' per ignoranza, un po' per egoismo, diventa preda di demagogia e populismo". (ANSA).

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