Un voto a larghissima maggioranza, 28 si e solo 3 no, che rinsalda l'asse bipartisan Ppe-Socialisti, con l'appoggio dei Conservatori e Liberali, e che oggettivamente rilancia il confronto tra Unione europea e Stati Uniti. L'accordo Ue-Usa - recita la risoluzione - dovrebbe allargare l'accesso dell'Unione al mercato americano, ma non indebolire gli standard comunitari né il diritto di disciplinare l'interesse pubblico. Il testo, il cui relatore e' il socialista tedesco Bernd Lange, andrà all'esame della plenaria di Strasburgo il prossimo 10 giugno, dove però si annuncia battaglia. L'articolato già oggi è stato fortemente contestato dalla sinistra unitaria, dai Verdi e dagli euroscettici, compresi gli europarlamentari grillini. Motivo al centro dello scontro, la mancanza di un esplicito pronunciamento contro i contestatissimi Isds, gli arbitrati internazionali privati, accusati di minacciare la democrazia e la sovranità degli stati. "I socialisti - attaccano i Verdi - si sono uniti ai conservatori e ai liberali per fare gli interessi delle grandi imprese". "Con questo voto - Contesta Tiziana Beghin (M5S) - gli europarlamentari hanno dimenticato di difendere i cittadini che li hanno eletti, per proteggere le grandi corporation". Dall'Italia, interviene anche la leader della Cgil, non su questo voto ma in generale sul Ttip, osservando che questo accordo commerciale "se fosse ratificato così com'è sarebbe un disastro per la nostra industria''. Di opinione opposta l'europarlamentare piddina, Alessia Mosca, che da tempo segue ogni passaggio del dossier: "Questo voto - osserva - è un passo importante per ricostruire la fiducia delle persone nelle istituzioni e per rendere la politica commerciale più giusta e benefica per tutti. Noi - conclude Mosca - siamo convinti che questo accordo possa essere una grande opportunità per l'Europa.
Proveremo, coi fatti, di essere all'altezza della fiducia delle persone che ci hanno chiesto di rappresentarle".
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