Secondo gli europarlamentari, occorre, ad esempio, favorire il metodo comunitario a quello intergovernativo "perché la democrazia è votare a maggioranza e neanche una riunione di condominio riesce a realizzare qualcosa all'unanimità", rendendo pubbliche le sedute del Consiglio dei ministri Ue, ma anche creare un Ministero europeo delle finanze e una fiscalità comune. "Ogni qualvolta l'Ue si è aperta a un nuovo periodo di crescita economica è stato dopo una crisi decisiva in termini d'integrazione", ha dichiarato durante un convegno sul futuro dell'Ue il capogruppo dei liberali Guy Verhofstadt, che sta lavorando a una seconda relazione sul futuro dell'Unione.
In totale, l'Europarlamento sta elaborando quattro documenti che, nelle sue intenzioni, dovrebbero servire da base a un rilancio del progetto comunitario. Sulla Brexit Verhofstadt, che per il Parlamento Ue è capo negoziatore, chiede di tornare alla "proposta dei nostri padri fondatori: concedere lo status di associazione a Paesi fuori dall'Ue, che però non sia solo un accordo di libero scambio ma che permetta loro di dire la propria anche su questioni come affari esteri e sicurezza".
"Non possiamo permetterci di stare in ballo per troppo tempo, due anni dovranno bastare" ha aggiunto Bresso. Bisogna pensare non solo a cosa non va in Europa, ma a quali sono "le alternative alla sua mancanza", ha fatto eco il tedesco Brok.
"Nel mio paese ce lo siamo chiesti e abbiamo capito che non conviene uscire dall'Ue".
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