Così in una nota Alessia Mosca, europarlamentare del Partito Democratico.
"Oggi però - prosegue - vorrei mandare un messaggio chiaro: non cadiamo nell'errore dell'autoreferenzialità. I cittadini ci guardano, in attesa di un segnale che li abbiamo capiti, che abbiamo capito cosa stanno passando e quali sono le loro paure riguardo al futuro. Del resto, dopo la Brexit e il pericolo di poco scampato con il referendum ungherese, di quale altro grande ammonimento abbiamo bisogno? Voglio quindi dire: basta accordi e accordicchi, basta bilancini e ragionamenti tutti interni a questi palazzi. L'Europarlamento, casa comune di tutti i cittadini europei, ha bisogno di una figura forte, determinata ed empatica, in grado di raccogliere una nuova fiducia intorno a sé e di essere preso sul serio quando dirà: "siamo dalla vostra parte". Questo significa che la decisione sul prossimo Presidente dovrà essere europea ed europeista, nell'obiettivo ma anche nei metodi: una decisione che dovrà essere discussa e presa a Bruxelles, non a Berlino".
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