"Hanno tirato fuori
l'artiglieria pesante, ma me l'aspettavo, l'avevo messa nel
conto. Il movimento ha una base fideistica con dinamiche quasi
da setta per cui, ovviamente, c'è stata una reazione molto
forte". La prima nottata dell'eurodeputato Marco Affronte da
fuoriuscito del M5S è stata segnata da un attacco a tappeto, "a
un certo punto ho smesso di guardare i social, erano sempre le
stesse cose che si ripetevano". "Ho scelto di lasciare il M5S -
chiarisce - per quel che è successo negli ultimi giorni e per un
disagio accumulato da un anno: i principi del M5S in cui sono
entrato ce li stiamo lasciando alle spalle un pezzetto alla
volta". E accusa il Movimento di essere gestito da "incapaci",
tanto da avere paura all'idea che i suoi figli possano vivere in
un paese governato dal M5S.
Era un "movimento orizzontale senza capo né leader",
sottolinea Affronte, e ora "abbiamo un capo e dei leader che ci
sono e che decidono tutto, tipo Davide Casaleggio, che non
conosco e che non so che meriti abbia, se non quello di essere
figlio di". "Eravamo - insiste Affronte - quelli della
democrazia diretta" e adesso le "votazioni sono la ratifica di
decisioni già prese, eravamo il movimento della trasparenza che
non c'è, c'è uno staff che decide per tutti". "La figuraccia
fatta in mondovisione", afferma riferendosi al mancato passaggio
al gruppo Alde, "è piovuta su di noi che non sapevamo nemmeno
cosa stesse succedendo".
Una gestione "da incapaci", accusa ancora Affronte, che pone
serie questioni sulla capacità del movimento: "Ho avuto paura
che i miei 3 figli potessero vivere in un paese governato dai
5Stelle, e l'ho detto lunedì ai miei colleghi quando ancora ero
nel movimento, se questa è la gestione di una questione del
genere e diamo loro in mano il governo del paese....". Quanto ai
suoi ex compagni di partito, Affronte riconosce che pensava ci
sarebbero state più perdite, invece "si sono ricompattati bene".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA