"Questa regolamentazione - afferma Borghezio -, già obbligatoria in Italia, metterebbe il consumatore nelle condizioni di scegliere tra un miele italiano e i mieli esteri, come quello cinese o quello argentino, provenienti da Paesi con standard agricoli di bassa qualità e in cui spesso vengono utilizzati pesticidi e sostanze chimiche da anni vietate in Italia".
"Si stima inoltre - conclude Borghezio - che la Cina immette nel mercato una quantità colossale di miele, che vende ad un prezzo bassissimo, in media 1,50 euro al kg, contro i 2,5 di altri Paesi come Argentina o Est Europa".
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