"Vedere con commozione che la vita e
la bellezza non s'arrendono". E' questo il nucleo tematico,
illustrato oggi a Udine dal direttore artistico don Alessio
Geretti, della 16/a mostra d'arte internazionale di Illegio
(Udine), che aprirà al pubblico il 4 luglio nella Casa delle
esposizioni.
Intitolata "Nulla è perduto", la mostra, realizzata dal
Comitato di San Floriano in partnership con Sky Arte, Factum
Arte di Madrid e con Ballandi Arts, offrirà una carrellata di
celebri opere d'arte scomparse e poi prodigiosamente riapparse,
"grazie a studi e ritrovamenti o all'ingegno umano che non si
arrende davanti alle più irreparabili sciagure - ha spiegato
Geretti - lanciamo un messaggio per il mondo provato dalla
vicenda della pandemia ma che non ha perduto il coraggio di
rinascere".
Fino al 13 dicembre, a Illegio si potranno vedere opere
distrutte o perdute, ma poi ritrovate o risorte. Tra queste,
sette capolavori firmati da Johannes Vermeer, Franz Marc,Tamara
de Lempicka, Vincent van Gogh, Gustav Klimt, Claude Monet e
Graham Sutherland, smarriti per sempre, ma tornati alla luce
grazie alle tecnologie di Factum Arte. E poi il San Matteo del
Caravaggio per la Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma,
ricostruito dall'artista Antero Kahila di Helsinki, e le vetrate
della facciata principale della Cattedrale di Chartres,
rimaterializzate nel laboratorio di San Bellino di Rovigo da
Sandro Tomanin e dai suoi collaboratori. Infine, anche alcune
opere 'fisicamente' ritrovate.
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