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Coronavirus: Sinagra, ritorno epidemia sarebbe dramma

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Coronavirus: Sinagra, ritorno epidemia sarebbe dramma

'Serve scatto responsabilità collettiva. Riposizionare priorità'

TRIESTE, 13 agosto 2020, 14:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il ritorno dell'epidemia sarebbe un dramma per individui, economia, istruzione, ricerca e organizzazioni sanitarie intere". "L'idea che una situazione analoga possa riproporsi, costringendo a intensificare misure, costituisce motivo di grave preoccupazione. Rispettiamo le regole elementari relative a mascherine, evitare assembramenti, mantenere la distanza, curare igiene delle mani, della persona e degli ambienti". E' quanto afferma il direttore del Dipartimento Cardiotoracovascolare Asugi-Università di Trieste, Gianfranco Sinagra, ripercorrendo i mesi del lockdown e richiamando tutti "a uno scatto di responsabilità e generosità collettiva".
    "Tra marzo e aprile 2020 - ricorda - nel pieno dell'emergenza Covid, in Cardiologia a Trieste ci sono stati 310 ricoveri, il 30% in meno dello stesso periodo del 2019, tutti urgenti o prioritari. Negli stessi mesi, circa 3 mila prestazioni ambulatoriali. Che cosa ha significato operare su questi numeri in periodo di pandemia? Ammetto oggi di essere molto preoccupato perché l'estate ha rimescolato le carte. Ha spostato gli infetti, ha creato microaree d'infezione sparse nel paese". In generale, "bisognerebbe ci fosse in tutto uno scatto di responsabilità e generosità collettiva". Per Sinagra, "il covid deve obbligarci a riposizionare priorità e aspettative.
    Aggiungere semplicemente ciò che abbiamo sospeso e rinviato a ciò che era correntemente programmato sarebbe un errore. Bisogna selezionare e prioritarizzare, con l'aiuto di tutti. L'epidemia passerà lasciandosi dietro un carico di malattie residue, esiti, mutamenti e riorganizzazioni necessarie".
    La Sars CoV2, ribadisce, "è stato un dramma per ciò che di tangibile ha determinato, ma ancor più per tutti i morti non di Covid per le conseguenze di diagnosi tardive, complicanze devastanti, maggior mortalità nel breve-medio termine per malattie delle quali si morirebbe eccezionalmente se tempestivamente diagnosticate e curate. Poi - conclude - ci sono le conseguenze psicologiche del lockdown, i mutamenti nell'organizzazione della vita di individui e famiglie e il dramma delle conseguenze economiche".
   

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