Muti, musica per pace, contro dittatori

I Musicisti hanno "fatto l'Europa e mettono 'fiori nei cannoni'"

Redazione ANSA

Un messaggio di pace e speranza, in note ma anche parole, ai grandi della Terra, riuniti a Firenze per il G7 della cultura. A lanciarlo, parlando in inglese ai 400 ospiti del concerto di chiusura della prima giornata del vertice internazionale, nel salone dei Cinquecento e' stato il maestro Riccardo Muti, prima di dare il la all'orchestra del Maggio musicale fiorentino. Ad ascoltarlo, ministri e rappresentanti dei sette paesi protagonisti del confronto internazionale; in prima fila il premier Paolo Gentiloni, il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Firenze. "Tra il 1800 e il 1900 i compositori italiani contribuirono a unire l'Europa, facendosi ascoltare e portando la loro voce in ogni sua parte. Ebbero grande influenza e furono davvero il primo segno dell' Europa unita", ha ricordato Muti. "Noi musicisti - ha poi sorriso il maestro - abbiamo sempre messo fiori nei cannoni; ogni volta che andiamo in giro per il mondo portiamo bellezza, cultura e storia. Ogni volta, invece, che un dittatore va al potere la prima cosa che fa e' togliere la voce alle persone che fanno cultura. Stasera, al contrario, noi parliamo e facciamo musica dalla citta' che e' stata culla del Rinascimento. Questo e' un grande messaggio di speranza, lanciato da noi musicisti, verso il futuro". Muti ha anche colto l'occasione per rivolgere un appello al primo ministro affinche' dia una mano a riportare le spoglie del compositore Luigi Cherubini, ospitate al Pere Lachaise di Parigi, "nella sua citta', dove nella basilica di Santa Croce ore c'e' solo un sarcofago vuoto". Muti, dopo aver ricordato che "ogni taglio alla cultura e' un crimine", si e' riferito poi anche al ministro Franceschini: "Il ministro della cultura sta lavorando bene. Ma una persona da sola non e' abbastanza. Spero che questo incontro, questo G7, non sia solo di buoni intenti ma che si lavori davvero". Guglielmo Tell di Rossini e Seconda di Brahms, impeccabilmente eseguiti dall'orchestra del Maggio, 'piatti' musicali che il grande maestro napoletano ha imbandito per la sua importante e silenziosa platea tra le opere del Vasari. Un'ora di concerto, anticipata, per la delegazione internazionale del G7, da vero e proprio tour artistico nell'adiacente galleria degli Uffizi: ministri e rispettivi staff dei paesi del G7 sono rientrati infatti da Palazzo Pitti, dove si sono svolti i lavori, attraverso il Corridoio Vasariano, al termine del quale, ad attenderli, c'erano il premier Gentiloni, insieme al sottosegretario Boschi, a Nardella e al direttore degli Uffizi Schmidt. Che poi li ha condotto alla scoperta dei tesori del museo: il folto gruppo si e' soffermato in particolare ad ammirare i capolavori botticelliani, Primavera e Nascita di Venere, e l'Adorazione dei Magi di Leonardo, appena rientrata in galleria dopo un restauro durato quasi sei anni.

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