Dagli shock petroliferi alla crisi globale, la storia del vertice

Nel 1975 il primo incontro dei grandi fu a Rambouillet in Francia

Redazione ANSA

La storia del G7/G8 affonda le sue radici agli inizi degli anni '70, quando le grandi crisi petrolifere e la necessita' di risposte alla recessione che ne derivava, diedero vita all'idea di un forum tra i maggiori Paesi industrializzati. Il crollo del sistema di Bretton Woods nel 1971 e la crisi energetica del 1973 portarono, su iniziativa del Segretario al Tesoro statunitense George Schultz, i quattro Paesi più industrializzati (Francia, Germania, Regno Unito, USA) a dar vita ad un forum per le questioni di cooperazione economica e monetaria, a livello di Ministri dell'economia. Nacque così nel 1974 il 'Library Group', cellula del forum. La prima riunione 'ufficiale' del gruppo risale alnovembre 1975, quando - a Rambouillet, in Francia - l'allora presidente Valery Giscard d'Estaing, convoco' un summit cui fu chiamata anche l'Italia, formando così il primo gruppo dei Grandi: il G6, dove 'G' sta per Grandi, dall'inglese 'Great'. La riunione, nata per affrontare la crisi petrolifera, fu l'occasione per affermare l'idea di un incontro annuale tra le maggiori potenze industriali per coordinare le strategie politiche ed economiche. L'anno dopo, alle 6 potenze si aggiunse il Canada, e nel '77 l'allora Cee (antesignana dell'Ue). Da G6 il Gruppo divento' G7. Nel 1994, al vertice di Napoli, venne costituito il P8 dove 'P' stava per 'politici', formato dalle potenze costituenti il G7 più la Russia. Le riunioni di questo nuovo gruppo avrebbero dovuto svolgersi alla conclusione dei vertici del G7 ma nel 1997, a Denver, Mosca partecipò anche ai lavori ufficiali del G7 che, cosi', divenne G7+1, e poi G8 in occasione del summit di Birmingham. Il primo Vertice sotto Presidenza russa si è tenuto nel luglio 2006 a San Pietroburgo mentre il secondo, originariamente programmato nel 2014 a Sochi, è stato sospeso. L'acuirsi della crisi Ucraina, era il 24 marzo del 2014 all'Aja, spinse i Grandi ad escludere Mosca dal tavolo. 'Esclusione' che è rimasta invariata nei summit degli anni successivi, nonostante sia in corso un lavoro diplomatico per riportare la Russia nel forum.
Nei Paesi del G8 vive circa il 13% della popolazionemondiale, ma vi ha origine quasi il 60% del Pil del Pianeta e quasi tutti i Paesi membri sono ai primi dieci posti per Pil nominale. Se l'obiettivo iniziale fu quello di affrontare le crisi economiche della meta' degli anni '70 - in particolare lo shock petrolifero e la riforma del sistema monetario internazionale dopo la fine del sistema di Bretton Woods e l'abbandono della convertibilita' in oro del dollaro - i temi iniziarono poi ad ampliarsi. Passando dalla macroeconomia (commercio internazionale, rapporti con i Pvs) alle sue conseguenze microeconomiche (occupazione, ambiente), ai problemi legati alla criminalita' organizzata, alla diffusione degli stupefacenti, al controllo degli armamenti, al terrorismo. Temi per i quali si e' sviluppata una rete di incontri di supporto, a livello ministeriale: ministri Commercio (1982), Affari Esteri (1984), delle Finanze (1986), Ambiente (1992) e Lavoro (1994). Il G8, che non e' un'organizzazione internazionale ma un quadro di incontri informali al massimo livello, ha visto nel corso degli anni affiancarsi ai summit dei capi di Stato e Governo e alle 'ministeriali' anche gruppi di lavoro: salute,sviluppo, nucleare, riciclaggio di denaro proveniente dalnarcotraffico e lotta alla criminalita'.
Le dichiarazioni non hanno carattere vincolante, ma costituiscono impegni politici al piu' alto livello e indicano gli indirizzi delle principali democrazie industrializzate su temi-chiave quali la finanza, lo sviluppo, la pace, l'ambiente. Dagli anni Novanta la liberalizzazione dei mercati dei capitali e l'incremento dei relativi flussi, insieme all'ascesa delle economie emergenti e alla complessita' delle nuove sfide (dal contrasto al cambiamento climatico alle politiche di sviluppo, dl terrorismo alla gestione dei flussi migratori) hanno spinto il G8 a promuovere il dialogo con i Paesi in via di sviluppo, ed in particolare con l'Africa. A partire
dal vertice di Heiligendamm e' stato avviato un dialogo rafforzato con le principali economie emergenti (Hdp - Heiligendamm dialogue process) su investimenti, energia, innovazione e sviluppo. Il primo biennio Hdp si conclude quest'anno.
Le presidenze G7-G8 ruotano in ordine - Francia, Usa, GB, Germania, Giappone, Italia e Canada - mentre l'Ue non partecipa alla rotazione ma e' a pieno titolo nel Gruppo (con il presidente della Commissione ed il capo di Stato o Governo della presidenza di turno). Il Consiglio europeo e' presente come osservatore.
La crisi economica e finanziaria del 2008 funse da catalizzatore del processo in corso, conducendo l'allora Presidente USA George W. Bush a convocare, nel novembre 2008, il primo Vertice a livello di Capi di Stato e di Governo in formato G20 (che includeva il G8 più Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Sudafrica, Turchia e Unione europea, e al quale partecipano anche diversi paesi inviati).

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