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Bombassei, in Brembo il 4.0 è una sfida, evoluzione continua anche culturale

Redazione ANSA

"La 'quarta rivoluzione industriale' è qualcosa che non possiamo più ignorare. Tutto il mondo sta andando in questa direzione: se non ci allineassimo al nuovo paradigma, rischieremmo di esserne travolti”. Non ha dubbi Alberto Bombassei, presidente di Brembo, la multinazionale leader mondiale nella produzione, progettazione e sviluppo di impianti frenanti, quando parla di Industria 4.0. Il gruppo, quotato alla Borsa di Milano (da maggio scorso il titolo è aumentato del 37%), ha chiuso il primo trimestre in crescita per utile e ricavi e annunciato che il 2017 sarà un anno “record” per investimenti: 300 milioni di euro, in gran parte destinati alla ricerca e sviluppo e alla costruzione di nuovi impianti. L’ultimo in ordine di tempo, aperto lo scorso autunno Messico, è stato realizzato applicando i principi dell’Industria 4.0. Ma per l’azienda di Stezzano (Bergamo), che ha impianti produttivi in 16 nazioni, non sarà l’unico esempio di “fabbrica intelligente”: in Cina è in costruzione il quinto stabilimento e altre aperture sono previste in Polonia e in India.

In Brembo - spiega Bombassei in un colloquio con l’ANSA - il 4.0 è stato accolto in maniera costruttiva e anche con un senso di sfida. In questi anni abbiamo accelerato il processo di innovazione che da sempre è stato nel dna dell’azienda. Nel periodo della crisi abbiamo tagliato costi e spese ma non abbiamo mai rinunciato a investire in ricerca e innovazione. Quando parlo di innovazione intendo sul prodotto ma prevalentemente sul processo. Abbiamo puntato su un modo di produrre molto più moderno e informatizzato, basato su un’automazione spinta e soprattutto sull’interconnessione fra tutte le fasi del processo produttivo oltre che a creare una stretta collaborazione produttivacon i clienti stessi” spiega l’imprenditore.

E l’effetto del 4.0 sull’occupazione non si è fatto attendere: “Solo in Italia negli ultimi due anni abbiamo fatto 400 nuove assunzioni. Si tratta di gente qualificata, in prevalenza laureati in informatica e meccatronica” sottolinea Bombassei.

La volontà dell’azienda, fondata dal padre Emilio insieme a Italo Breda nel 1961, adesso è di continuare a investire perché “Industria4.0 è un’evoluzione continua, anche culturale, che va continuamente aggiornata. E in questo – osserva il numero uno di Brembo – in Italia siamo un po’ indietro, soprattutto rispetto alla Germania”.

Eletto parlamentare nel 2013 nelle fila di Scelta Civica (oggi è nel gruppo Civici e innovatori alla Camera), l’imprenditore originario di Vicenza ha fatto della diffusione del nuovo paradigma industriale una “personale crociata”, lanciata verso la politica prima ancora che nella sua azienda. “In decima commissione Attività produttive abbiamo portato a termine un’analisi molto approfondita; in cinque mesi, abbiamo incontrato le associazioni delle imprese e del mondo del lavoro oltre a un numero significativo di imprese, università, centri di ricerca. Abbiamo inoltre avuto modo di valutare le migliori esperienze europee. Ne è uscita una ‘mappatura’ approfondita delle migliori esperienze di Industria 4.0 in Italia e in Europa. Un lavoro che abbiamo affidato al Ministero dello Sviluppo economico e che il ministro Calenda ha utilizzato come base del suo piano nazionale Industria 4.0” spiega Bombassei. Un piano che l’imprenditore giudica “ottimo” perché “per la prima volta dà un aiuto concreto e mirato alle imprese per una ripresa forte” e che per questo, secondo Bombassei, “andrebbe compreso meglio e utilizzato anche dalle pmi”. Oltre agli incentivi per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, il piano Calenda prevede anche la nascita dei “competence center” che avranno il compito di promuovere il trasferimento tecnologico e di sostenere l’innovazione e la ricerca applicata. “E’ impensabile che un’impresa, da sola, possa fare innovazione. Le università, i parchi scientifici e i centri di ricerca possono dare un aiuto fondamentale per accompagnare quella crescita che il Paese sta con fatica cercando e di cui ha fortemente bisogno”.

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