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Tlc, pmi chiedono incentivi al governo

Lettera di Assoprovider a Calenda, 'ci consideri nel Piano'

Redazione ANSA MILANO

(ANSA) - MILANO, 04 AGO - Le Piccole e medie imprese delle telecomunicazioni chiedono incentivi e sgravi al governo per accelerare il business dei piccoli provider italiani. Con una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il presidente di Assoprovider, Dino Bortolotto, chiede di "considerare tra gli attori degni di essere coinvolti nel piano di digitalizzazione del Paese (banda ultra larga e Industria 4.0) anche le diverse migliaia di piccole aziende italiane che da diversi decenni si occupano di Tlc e del digitale italiano".

Si tratta di un mondo rappresentato da più di 5.000 piccole e medie imprese, che generano complessivamente un giro d'affari annuo superiore al miliardo di euro. "Un importante comparto del mondo delle telecomunicazioni che finora non ha mai usufruito di aiuti economici da parte dello Stato e che chiede al Governo di facilitare, con semplici misure, l'accelerazione degli investimenti che stanno facendo con il fixed wireless e la fibra ottica sul territorio", scrive l'associazione, che rappresenta il 10% delle aziende del settore per un giro d'affari di 150milioni di euro. Bisogna "ripensare i contributi per le frequenze licenziate (tecnicamente usate per le connessioni radio di tipo 'punto a punto') con misure a costo zero", evidenzia Bortolotto, ricordando che queste aziende "hanno contribuito realmente e in modo significativo alla riduzione del digital divide nelle zone a bassa densità abitativa, ossia quelle che vengono unanimemente considerate a fallimento di mercato dalle Big Telco".(ANSA).

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