Usare lo stesso metodo e lo stesso percorso che ha portato la maggioranza del Parlamento a dire SI alla Tav per salvare la Gronda di Genova. E' l'obiettivo che dichiarano di avere Mino Giachino, Luca Florenzano e Simone Franzé, promotori della petizione Si Gronda su change.org che in un solo mese, per di più feriale, ha già attenuto 1400 adesioni.
Dopo aver invitato tutti i liguri ad aderire alla petizione, Giachino e gli altri promotori, si dicono pronti in una nota a chiamare tutti coloro che hanno aderito e coloro che aderiranno alla Petizione Si Gronda a una manifestazione di piazza a Genova aperta alla città, alle aziende, ai trasportatori, senza alcuna bandiera di partito. Della Gronda non ha bisogno solo Genova, affermano, ne ha bisogno tutto il Nord. I traffici merci in arrivo al primo porto italiano che alimenta tutte le aziende della Pianura Padana, un'area che produce oltre il 50% del pil italiano e quasi il 60% dell'export oltre a tutto il traffico dei croceristi e di chi si reca ai traghetti per le isole.
A noi interessa la Gronda, sottolineano ancora, e per averla occorre che in Parlamento i voti dell'opposizione si aggiungano a quella parte della nuova maggioranza favorevole alle opere, come ha ben detto la neo ministra Paola De Micheli.
Mentre la Tav inserirà l'economia e il turismo italiano nella rete europea del futuro, la Gronda ridurrà intasamento del traffico e i costi di trasporto che come è noto rappresentano per le aziende almeno un quinto dei costi.
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