"Nei tempi difficili che viviamo, la musica è sempre più necessaria, perché insegna ad ascoltare e a far convivere insieme in modo armonico elementi diversi". E' questo il messaggio che il pianista di origini iraniane Ramin Bahrami ha voluto lanciare da Ponte di Legno, nelle montagne della Valle Camonica, in un concerto a quattro mani con Andrea Palermo, suo allievo. Nella sala congressi dell'hotel Mirella, gremita per l'occasione, Bahrami si è augurato che l'esibizione sia stata "un ponte verso i ragazzi" e un modo per suggerire a tutti di mantenere un "ritmo bachiano" nella propria vita, con meno stress e più armonia. L'Actus tragicus di Bach trascritta dal compositore ungherese (ancora vivente) Gyorgy Kyrtag è stata il clou del concerto iniziato con tre sonate di Mozart, Il maestro e lo scolare di Haydn, due danze ungheresi di Brahms e Deux marches militaires di Schubert, replicato come ultimo dei bis fra applausi scroscianti. Si ripete il 16 agosto con il concerto di Ferragosto.
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