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Garlasco: giudici, Cc sviò indagini

Garlasco

Garlasco: giudici, Cc sviò indagini

Motivazioni, conseguenze dannose a processo a carico di Stasi

MILANO, 23 ottobre 2017, 19:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'ex maresciallo dei carabinieri di Garlasco, Francesco Marchetto, rendendo falsa testimonianza - sulla ormai nota bici nera da donna - davanti al gup di Vigevano Stefano Vitelli ha causato un "grave sviamento" delle indagini e "del processo in cui quelle dichiarazioni si inserivano" e cioè del giudizio in abbreviato di primo grado in cui Alberto Stasi accusato dell'omicidio di Chiara Poggi venne mandato assolto.
    Lo scrive la prima Corte d'Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 12 ottobre è stata costretta a dichiarare la prescrizione del reato a carico dell'ex carabiniere in pensione. Marchetto era stato condannato un anno fa dal Tribunale di Pavia a 2 anni e mezzo di reclusione per non aver detto la verità a Vitelli sulle ragioni per le quali non aveva sequestrato quella bicicletta che era nella disponibilità di Stasi, l'ex fidanzato di Chiara che dopo aver incassato due assoluzioni, nell'appello 'bis' è stato condannato a 16 anni di carcere, ora definitivi, per l'assassinio.
    La Corte, presieduta da Paolo Carfì, pur dichiarando il reato prescritto, ha ritenuto giusta la provvisionale di 10 mila euro ciascuno liquidata ai genitori e al fratello di Chiara Poggi, i quali, assistiti dall'avvocato Gian Luigi Tizzoni, denunciarono il carabiniere per falsa testimonianza.
    E nel sostenere ciò i giudici non solo hanno parlato di "prove non equivoche della responsabilità dell'imputato", ma hanno sottolineato le "conseguenze dannose" derivate dalla sua condotta, in particolare il "grave sviamento che dalle dichiarazioni" da lui rese allora "è derivato al corso delle indagini nell'ambito del processo in cui erano state rese". Cioè quello per l'omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007 nel paese della Lomellina, dove Marchetto prestava servizio e dirigeva la caserma dei carabinieri che si è occupata in prima battuta, la fase investigativa forse più delicata, dell' inchiesta sul delitto.
   

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