Il Covid 19 non ferma la burocrazia
e così può succedere di dover pagare alla dogana una tassa per
ricevere mascherine regalate dalla Cina. Merce che non è stata
comprata per essere rivenduta ma inviata in omaggio da numerosi
benefattori asiatici. A denunciare all'ANSA il cortocircuito
burocratico sono Pasquale Griesi, membro del direttivo
provinciale della Fsp Polizia Milano, e Stefano Di Martino,
"ambasciatore per l'Amicizia del Popolo Cinese nel Mondo".
Quest'ultimo, in virtù dei rapporti costruiti negli anni con la
Cina, è riuscito a ottenere molte donazioni di mascherine, in
particolare dalla "Associazione cinesi in Milano", un gruppo
riconosciuto dal governo cinese.
"Avrò supervisionato l'arrivo di un milione di mascherine -
racconta Di Martino - E in molti casi c'è stato il problema
dello sdoganamento a pagamento. Anche quando erano destinate a
ospedali come il Niguarda e al Santa Margherita di Pavia". E'
accaduto anche a Griesi, che proprio attraverso Di Martino ha
ricevuto diversi pacchi per un totale di 1.500 mascherine che ha
diviso tra il suo reparto Mobile, amici, parenti e persone in
difficoltà che non riescono a procurarsene una.
"Alla consegna mi è stato chiesto di pagare 45 euro di tasse
doganali - ricostruisce il poliziotto - Ovviamente non c'è alcun
problema a pagare una cifra del genere, anche perché sono di
vitale importanza in questo momento, e per questo motivo critico
il metodo e l'opportunità di far pagare un obolo a chi riceve un
regalo".
Di Martino è d'accordo sulla linea di principio ma ne fa
anche un discorso economico: "E' capitato che medici o
infermieri ricevessero i pacchi regalo e pagassero la tassa al
corriere. Mi sembra un aggravio assurdo per personale già
fortemente provato dalla situazione. In più, il problema non si
pone con un migliaio di mascherine ma ci sono casi di spedizioni
da 300-500mila dispositivi. Fate voi il calcolo per le tasse.
Per aggirare il problema, nelle scorse settimane siamo stati
costretti a far arrivare i pacchi in Belgio (dove la dogana non
ha imposto tasse) e trasportarli con i tir all'unità di crisi di
Grugliasco (Torino), dove poi ho inviato la Croce Rossa a
recuperare mascherine per Milano".
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