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Rifiuti: Forcieri, fare chiarezza su presunti veleni

Senza nuovi elementi abbandonare trame oscure che danneggiano

18 febbraio, 14:59
Rifiuti: Forcieri, fare chiarezza su presunti veleni Rifiuti: Forcieri, fare chiarezza su presunti veleni

(ANSA) - LA SPEZIA, 18 FEB - "Si indaghi ancora, soprattutto si verifichi ulteriormente se queste attività criminose possano ancora produrre danni. Se emergeranno illegalità si dovranno sanzionare severamente i responsabili, ma se fossero confermati i dati attuali, se ne prenda finalmente atto. Non si resti prigionieri di oscure trame, ma si cerchi di guardare tutti verso la luce di un territorio splendido, cercando di valorizzarne le straordinarie bellezze''. Così il presidente dell'Autorita portuale della Spezia Lorenzo Forcieri interviene sulla vicenda dei presunti interramenti di rifiuti tossici nel porto spezzino, che ha portato nei giorni scorsi il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando a ordinare nuove indagini. Controlli che da oggi saranno realizzati anche dall'Authority spezzina. "Finora ogni verifica si è rivelata negativa - afferma Forcieri -. Dal 2011 a oggi si sono stati 34.700 controlli sulla radioattività che hanno riguardato l'80% della superficie del porto: in nessun caso si sono superati i limiti di legge. Ho ordinato nuovi accertamenti con moderne tecnologie e i risultati saranno consultabili sul sito dell'Ap. Su bonifiche e dragaggi questa Ap ha investito 80 milioni".

Affrontando il tema ambientale alla Spezia in modo più ampio, Forcieri sottolinea che la discarica di Pitelli "è stata un grave errore, una ferita per il territorio", ma il presidente ricorda anche la presenza di aziende con lavorazioni 'pesanti' che se da una parte hanno creato problemi al territorio, hanno anche permesso il sostegno a tante famiglie. Da qui l'appello a riconoscere il processo di trasformazione e riconversione del territorio verso un economia più sostenibile. "Questo grande processo di cambiamento merita di essere riconosciuto o no? - chiede Forcieri - O dobbiamo rimanere ancorati al buio del passato, ai buchi neri delle vecchie discariche, o ai fumi neri, alle polveri e ai veleni delle vecchie fabbriche che non esistono più? Non possiamo sapere se dieci, venti, trent'anni fa, nel corso dello smaltimento dei rifiuti o nella realizzazione di opere pubbliche, siano stati commessi reati che ancora oggi non si è riusciti ad accertare. Ma oggi esistono certamente maggiori garanzie affinché detto impatto possa essere accettabile e non pericoloso per la salute, sia a breve che a lungo termine". (ANSA).

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