Bombe al fosforo fatte brillare in mare con nuova tecnica
Operazione Esercito e Marina militare al largo Ancona
02 luglio, 16:06Quattro bombe da mortaio sono state fatte esplodere in una cava a Jesi, mentre per quattro bombe d'aereo, più pericolose perché cariche di 40 kg di fosforo, si è reso necessario un intervento più articolato, con attrezzature adeguate.
L'operazione è stata illustrata ad Ancona dalla Prefettura, che ha coordinato l'intervento. Un'operazione cui hanno partecipato gli artificieri del Reggimento Genio Ferrovieri dell'Esercito e quelli dello Sdai della Marina militare, con la collaborazione della Capitaneria di porto e dell'Autorità portuale. L'Authority ha finanziato con 70 mila euro il noleggio del pontone e la realizzazione della cassa di combustione.
La complessità dell'intervento, dovuta anche alla pericolosità degli ordigni, in pessimo stato di conservazione, ha richiesto due anni di studio per individuare la migliore soluzione. Il fosforo si incendia a contatto con l'ossigeno: per trasportare le bombe d'aereo gli artificieri hanno utilizzato galleggianti e immerso gli ordigni in una vasca di metallo: l'esplosione controllata è poi avvenuta dentro una camera di combustione progettata dagli artificieri su un pontone a 7 km dalla costa. Le fumate di fosforo, disperso nell'aria in sicurezza, sono durate tra i 40 e i 60 minuti. Anche gli ordigni da mortaio (3,5 kg di fosforo) sono stati mantenuti bagnati durante il trasporto in cava per il brillamento.(ANSA).