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Sblocca Italia: Merlo, no unione Autorità ma coordinamento

Presidente,via Ici da banchine.Controlli collaborando con Dogane

13 settembre, 19:43
Sblocca Italia: Merlo, no unione Autorità ma coordinamento Sblocca Italia: Merlo, no unione Autorità ma coordinamento

(ANSA) - GENOVA, 13 SET - Per il presidente dell'Autorità portuale di Genova Luigi Merlo, invece di prevedere l'unione di più Autorità è meglio individuare "un'opportunità volontaristica di collaborazione tra Autorità portuali appartenenti allo stesso sistema logistico". In un emendamento allo Sblocca Italia inviato al ministro Lupi, Merlo propone "una collaborazione attraverso programmi coordinati delle proprie attività, della durata di almeno cinque anni e che preveda l'integrazione dei piani regolatori, adozione di piani operativi triennali, di un comune programma di investimenti, regolamentazione unitaria sull' attività di competenza dei servizi portuali". Per le Autorità che attiveranno questa procedura, che consentirebbe economie di scala, è previsto "un riconoscimento annuale di un 1% in più di autonomia finanziaria".

Il piano prevede l'eliminazione dell'imposta Ici dalle banchine demaniali destinate alle produzioni industriali, alle attività cantieristica e alle infrastrutture ferroviarie e stradali. Per favorire la sburocratizzazione, inoltre, si propone di facilitare le approvazioni delle opere portuali e di escludere i dipendenti delle Autorità dalle applicazioni contrattuali della Pubblica amministrazione.

L'emendamento prevede anche facilitazioni a Rfi per infrastrutture ferroviarie nei porti, accelerazione dei tempi delle concessioni (sotto 4 anni), riduzione dei tempi per atti di ordinaria amministrazione (con poteri diretti al presidente e aumento di deleghe a segretario generale e dirigenti).

Per i controlli si propone di assegnare all'Agenzia delle Dogane il ruolo di coordinamento di tutte le attività di controllo delle merci all'interno dei porti.

Sull'organizzazione del lavoro si propone di superare le rigidità attuali e trasformare le ex compagnie in pool di manodopera consentendo di operare in ambiti demaniali non strettamente connessi a attività esclusivamente commerciali.

Un'ulteriore proposta condivisa con i piloti, riguarda la modifica delle norme di responsabilità dei piloti dei porti italiani, che deve comportare anche modifiche al codice della navigazione, tesa a uniformare la normativa italiana a quella dei principali scali europei. Questo limitando la responsabilità del singolo pilota a un milione di euro per evento.(ANSA).

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