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Porti: Barracco,sfruttare fondi Ue per essere concorrenziali

Matacena: 26 miliardi da Ue, gap incolmabile se li usano altri

09 ottobre, 10:25

(ANSA) - NAPOLI, 8 OTT - L'innovazione tecnologica e lo sviluppo infrastrutturale dello shipping italiano passerà anche per il nuovo ciclo dei fondi europei. E' quanto emerge dal convegno Shipping and the Law che si chiude oggi a Napoli. ''Quanto avviene nei mercati internazionali - ha spiegato infatti il presidente del Banco di Napoli Maurizio Barracco - rende fondamentale l'essere concorrenziali, cioè efficienti e la banca deve diventare protagonista nel sapere accompagnare l'imprenditore sulla strada della competitività. Peraltro la Comunità europea ha reso disponibili circa 30 miliardi di euro dal 2014 al 2020, il 75% dei quali destinati al Sud. E' l'occasione per rendere il sistema efficiente, a partire da infrastrutture fondamentali come quelle legate alla logistica, in modo da confrontarci ad armi pari con la concorrenza non solo dei paesi dell'Ocse, ma anche di quelli del sud Mediterraneo''.

Un treno, quello dei fondi Ue, sottolineato anche da Lorenzo Matacena, amministratore di Caronte & Tourist: ''Ci sono 26 miliardi di euro - spiega - stanziati per l'infrastrutturazione dei porti, e non solo, in Europa. E' un'opportunità fondamentale, perché nei nostri porti non si investe da tempo, un'opportunità che andrebbe colta da ministeri delle infrastrutture e dello sviluppo e da Confitarma. Se li dovessero spendere nel resto d'Europa e noi no il gap aumenterebbe ulteriormente e poi sarebbe difficile colmarlo''. In particolare, spiega Matacena: ''I soldi che l'Ue mette a disposizione puntano a favorire politiche di risparmio energetico e cambi di tecnologia che possono essere meno inquinanti. In questo senso ci sono possibilità di investimento nei porti legati ad esempio all'utilizzo del gas naturale liquido o del metanolo, che sono già realtà visto che siti di stoccaggio ci sono nei porti danesi, svedesi e quello di Rotterdam è stato appena finito. Il problema in Italia è che non esiste una normativa che consenta l'utilizzo del gas liquido nelle navi''.

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