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Porti:Gioia;Nicolò, scongiurare messa in mobilità lavoratori

"Dopo beffa cancellazione fabbrica auto sarebbe inaccettabile"

20 giugno, 16:00
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 20 GIU - "Siamo politicamente e umanamente dalla parte dei lavoratori del Porto di Gioia Tauro e delle loro famiglie e chiediamo insieme a loro che Oliverio e la sua giunta regionale intervengano con urgenza sul Governo nazionale per assicurare prospettive concrete ai 442 addetti del porto gioiese scongiurando il rischio gravissimo della loro messa in mobilità". E' quanto afferma, in una nota, Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia alla Regione.

"Esprimo fin d'ora, con ferma convinzione - prosegue Nicolò - la mia piena solidarietà al presidio di lavoratori che l'intero arco delle organizzazioni sindacali ha annunciato sarà effettuato domani a Palazzo Campanella. Stavolta mi auguro sinceramente che il presidente Oliverio guarisca dalla perniciosa forma di 'annuncite' acuta che lo sta affliggendo perché c'è a repentaglio la prospettiva del lavoro per circa 500 operai e tecnici, considerati 'esuberi' e per i quali la società Medcenter Container Terminal ha annunciato i licenziamenti. E perché è diventato a rischio anche lo stesso futuro del porto di Gioia e della sua area portuale, ovvero della leva fondamentale che può garantire un futuro diverso all'intera Calabria".

"Dopo la beffa sconcertante dell'incredibile cancellazione della fabbrica di automobili che a Gioia Tauro avrebbe dovuto dare lavoro stabile a 800 persone - prosegue il capogruppo di Forza Italia - credo che sia per Oliverio che per Renzi sia finita per sempre la stagione delle promesse, delle passerelle fini a sé stesse e degli annunci a vuoto. La situazione, per tanto, troppo tempo trascurata, è diventata gravissima, incombente ed impone risposte concrete e tangibili. Occorre, pertanto, chiedere un incontro urgente ai tavoli governativi romani per individuare innanzitutto le soluzioni più adeguate per evitare la messa in mobilità dei lavoratori. E non basta bisogna avviare un confronto serio e chiarificatore per mettere alle strette il Governo Renzi: che intenzioni ha per lo scalo di Gioia? E per l'area portuale? Come si possono finalmente generare politiche di rilancio e di innovazione delle attività produttive?".

"La Regione - conclude Nicolò - deve fare la sua parte fino in fondo. Sono necessarie serie politiche industriali e programmi di sviluppo e di investimento pubblici per garantire nell'immediato i livelli occupazionali e per creare nuova occupazione generando sviluppo e crescita nel porto, che è il più importante scalo di transhipment del Mediterraneo e per l'area circostante che deve essere recuperata e rilanciata per un uso produttivo e manifatturiero, com'è nelle sue naturali vocazioni". (ANSA).

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