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Porti: spedizionieri genovesi tornano a investire all’estero

Nuovi uffici dal Giappone al Sud Africa, ripartono le assunzioni

15 agosto, 12:10
Porti: spedizionieri genovesi tornano a investire all’estero Porti: spedizionieri genovesi tornano a investire all’estero

(ANSA) - GENOVA, 11 AGO - Le aziende di spedizione genovesi, dopo la frenata negli anni della crisi, tornano a investire all’estero aprendo nuovi uffici commerciali e operativi in ogni parte del mondo per seguire la merce e le sue esigenze. E' una scommessa sulla ripresa, spiega Spediporto, l'associazione spedizionieri di Genova. E ha portato anche una ripresa delle assunzioni (+10%). Nell’ultimo anno gli investimenti sono cresciuti del 30%, soprattutto le aziende medio-grandi hanno aperto veri e propri 'bracci' commerciali vicino ai siti produttivi e agli snodi distributivi delle merci. "Sud Africa, Australia, Sud America, Giappone, Kazakistan e America del Nord sono tornati a ospitare gli investimenti italiani e non solo", spiega il presidente di Spediporto Alessandro Pitto. Uffici al servizio dell’import e dell’export. "Il 75% del nostro made in Italy viene venduto a condizioni che lasciano poco sul nostro territorio. Dobbiamo dunque essere presenti laddove si comprano i nostri prodotti e viene assegnato il mandato di trasporto, così da poter vendere al meglio la nostra professionalità e la nostra capacità di servire la merce dalla produzione alla distribuzione", spiega Maurizio Fasce, past president dell’associazione. Proprio per il made in Italy è essenziale un servizio di logistica personalizzato, sottolineano Pitto e Fasce. E questo aiuta anche l'occupazione: "Negli ultimi due anni è crollato l’uso degli ammortizzatori sociali e si è tornati ad assumere", dice Giampaolo Botta, direttore di Spediporto. "Nel 2015 il 40% dei ragazzi che abbiamo formato, grazie all’apprezzamento e all’aiuto delle aziende sono stati mandati all’estero a fare esperienze internazionali. Le imprese vogliono collaboratori validi: di cultura italiana ma profondi conoscitori delle realtà locali, operative e commerciali".

(ANSA).

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