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Porti: accordo Grimaldi-Mantovani per terminal di Fusina

28 ottobre, 14:57
Emanuele Grimaldi Emanuele Grimaldi

Mantovani Group e Grimaldi Group, in occasione di un convegno a Venezia, hanno sottoscritto un accordo commerciale, che dà seguito alla collaborazione avviata un anno fa con l'approdo al terminal delle prime navi Grimaldi, per dare vita ad una più stretta ed organica collaborazione e sviluppo relativamente al terminal ro-ro di Fusina.

La collaborazione futura si basa soprattutto sullo sviluppo degli accordi commerciali, sull'incremento del traffico e dei servizi Grimaldi facenti capo al Terminal Fusina, l'analisi congiunta tra i due gruppi della possibilità di incrementare il numero delle toccate e dei servizi previsti per l'approdo al terminal veneziano, lo sviluppo del traffico intermodale nave-treno, nuovi collegamenti con il nord Europa e i corridoi TEN-T e il possibile coinvolgimento della Grimaldi nella Venice Ro-Port, società di gestione del terminal (di cui Mantovani detiene la maggioranza). "Mantovani - ha detto l'amministratore delegato, Maurizio Boschiero - è disponibile a prendere in considerazione l'ingresso di Grimaldi nel capitale sociale, in quanto player in grado di portare valore aggiunto al terminal".

La realizzazione della piattaforma logistica di Fusina e del terminal ro-ro, è stato reso noto nell'occasione, è arrivata al cinquanta per cento, con un investimento di 75 milioni al 31 dicembre 2015 e la previsione di altri 85 dal 2016 al 2018, quando saranno completate le due banchine più a sud. Il progetto del terminal, dato in concessione dall'Autorità portuale per un periodo di quarant'anni, prevede uno specchio d'acqua di otto ettari, 1250 metri lineari di banchine di ormeggio, con la possibilità di attracco di quattro navi contemporaneamente (due da 210 metri e due da 245 metri) e può contare su un'area retroportuale di 280.000 metri quadrati, servita da due linee ferroviarie.

"Una delle maggiori deficienze del progetto innovativo delle autostrade del mare - ha commentato Guido Grimaldi, direttore commerciale di Grimaldi Group - sono i colli di bottiglia, la mancanza di interconnessioni e la carente infrastrutturazione a terra, che determina il non giusto passaggio delle merci: oggi, abbiamo le migliori navi al mondo che, però, spesso arrivano in porti con condizioni infrastrutturali non adeguate. Questo porto, invece, ha spazi notevoli e una grande infrastrutturazione, che però non trova il giusto utilizzo sostanziale e che invece può dare valore aggiunto. Ci permette così di lavorare su un asse non solo territoriale, ma con cabotaggio internazionale, permettendoci di pensare ad un collegamento Bari-Francoforte senza un chilometro su strada o rotture di carico".

A oggi, il terminal di Fusina ospita sei navi a settimana, con un utilizzo pari a circa l'80 per cento del potenziale.

Nell'occasione, Grimaldi ha annunciato a breve che i treni da due a settimana passeranno ad uno al giorno. "L'investimento - ha concluso Boschiero - e il portare il terminal a regime con l'aiuto dell'esperienza di Grimaldi farà sì che il terminal di Venezia possa diventare uno dei più importanti d'Europa". (ANSA)

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