(ANSA) - PALERMO, 9 NOV - "Con la nomina dei presidenti
prendono il via nel Paese nove autorità portuali su 15
individuate, mentre due sono in dirittura d'arrivo. Non parte
invece il processo di riforma, disegnato dalla legge nazionale
varata ad agosto sul riordino del sistema portuale, in Sicilia e
in Sardegna, i cui governi regionali hanno chiesto la proroga
delle vecchie autorità". Lo dice il segretario generale della
Cgil siciliana, Michele Pagliaro, secondo il quale "se questa
decisione non verrà rivista i porti siciliani resteranno
tagliati fuori dal sistema che va a definirsi, non potranno
usufruire dei finanziamenti europei per la logistica, si perderà
insomma una straordinaria opportunità di crescita dell'economia
e dell'occupazione".
La Cgil si è opposta sempre all'ipotesi di una proroga che è
stata invece poi chiesta dalla Regione e che riguarda il Porto
di Palermo, quello di Augusta e Catania e l'autorità dello
Stretto. "Ribadiamo che prorogare il vecchio sia un errore -
sottolinea Pagliaro - ancora più evidente adesso che tutto il
resto del sistema si sta muovendo. Il ritardo che deriverà dalla
proroga avrà effettivi negativi su investimenti e occupazione
rendendo più deboli i porti siciliani nella competizione
internazionale".(ANSA).
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