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Porti: sicurezza: Angopi, non costo ma investimenti

Lavoro comune fra servizi portuali, ministero e capitaneria

28 maggio, 10:45

 "Quando si parla di sicurezza non si parla di un costo improprio, un accessorio, ma di una forma di investimento che offre garanzia di qualità al servizio, al porto, al bene comune". Cesare Guidi, presidente di Angopi, l'Associazione nazionale dei gruppi ormeggiatori e barcaioli dei porti italiani, parla dal palco del palazzo dei congressi di Ravenna, in occasione del Secondo Forum nazionale sulla sicurezza nei Porti, seguito dall'assemblea generale di Federagenti. Un appuntamento al quale ha partecipato anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. Per Guidi il modello organizzativo definito dal legislatore, che vede i servizi tecnico nautici (pilotaggio, rimorchio e ormeggio delle navi) operare sotto il controllo e la vigilanza dell'Autorità marittima, "ha dimostrato di funzionare bene, fornendo ai porti un presidio di sicurezza, economicamente sostenibile, il cui apporto va abbondantemente oltre la sola attività istituzionale". E ha iniziato a funzionare anche l'Osservatorio sulla sicurezza nei porti, nato il 25 gennaio 2017, una sorta di cabina di regia in cui siedono tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria, i rappresentanti del Comando generale delle capitanerie, della direzione generale del ministero delle Infrastrutture e trasporti che mette in sinergia soggetti del cluster marittimo e istituzioni per mettere a punto iniziative comuni sulla sicurezza.

All'appuntamento di Ravenna erano presenti anche i presidenti delle due commissioni del Senato e della Camera che si occupano di trasporti, Altero Matteoli e Michele Meta.

(ANSA).

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