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Porti:Assoporti,abbiamo le carte in regola per strategie future

La portualità non è un problema settoriale ma di tutto il paese

13 dicembre, 21:59
Porti:Assoporti,abbiamo le carte in regola per strategie future Porti:Assoporti,abbiamo le carte in regola per strategie future

 "Siamo in fase di chiusura di un percorso governativo, dobbiamo vedere quello che è successo in questi anni ma vogliamo soprattutto definire le linee di sviluppo e le strategie future della portualità italiana, abbiamo tutte le carte in regola per farlo". A dirlo è Zeno D'Agostino, presidente di Assoporti in occasione dell'assemblea programmatica pubblica dell'associazione svoltasi a Roma. "Mai come oggi dobbiamo fare squadra, saluteremo un ministro, una struttura che ci ha aiutato, e non abbiamo molte idee di quello che ci aspetta nel futuro - ha continuato D'Agostino - ma dobbiamo essere in grado di definire dove dobbiamo andare, a prescindere dagli interlocutori politici che avremo nei prossimi mesi". La portualità, ha poi ricordato il presidente di Assoporti, "non è un problema settoriale", lo sviluppo dei porti, della logistica e della manifattura a questi correlati: "è un problema del paese. Incrociamo dinamiche globali, trattiamo con player di dimensioni spaventose e se non siamo capaci di saperli affrontare diventa un problema per Trieste, Palermo, Napoli e tutti noi", ha aggiunto D'Agostino. "Sono tre le sfide-opportunità per i porti italiani che interessano tutto il Paese", ha sottolineato il presidente di Assoporti. "Dobbiamo fare squadra per un sistema che ha grandi potenzialità e deve essere in grado di reggersi sulle proprie gambe". "Una delle sfide è la Via della Seta, ma è importante anche il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo nei confronti della sponda sud che sta risorgendo, con economie e traffici che stanno tornando e su cui i porti del Mezzogiorno possono giocare una partita" dice. L'altro tema è "la capacità dei porti di integrarsi con il mondo logistico e manifatturiero che si lega a porti franchi e Zes (zone economiche speciali)".

A margine dell'assemblea D'Agostino replica alle polemiche sollevate dal suo predecessore Pasqualino Monti, ora presidente del porto di Palermo, che aveva manifestato perplessità sull'assemblea annunciando che non sarebbe intervenuto dal palco con agli altri presidenti. "Non è che io tenga a restare sulla poltrona a ogni costo - dice D'Agostino -. Se gli associati ritengono che ci sia una posizione diversa da quella attuale, e che ci siano i numeri per sostenerla, non è un problema. Ho tante cose da fare e penso di avere il record di dimissioni negli ultimi 7 anni". Ed è pronto a convocare un'assemblea, fra un mese o quando ci sarà il nuovo governo. L'idea di trasformare le Autorità di sistema portuale in società per azioni, lanciata dal presidente dei porti di Genova e Savona non lo entusiasma. "Con una spa potrei forse anche muovermi meglio - dice - ma a me sembra che Trieste stia facendo tante cose con la normativa attuale e oggi l'unica esigenza che sento è che ci venga data, piuttosto, la possibilità di avere la maggioranza nelle società partecipate di logistica e intermodali"

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