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Porti: Trieste, Ro-Ro in crescita, forte calo delle rinfuse solide

I container movimentati in risalita ad ottobre. Cresce molo VIII

27 novembre, 17:58
Porti: Trieste, Ro-Ro in crescita, forte calo delle rinfuse solide Porti: Trieste, Ro-Ro in crescita, forte calo delle rinfuse solide

(ANSA) - TRIESTE, 27 NOV - Buoni segnali di ripartenza ad ottobre al porto di Trieste, nonostante la pesante contrazione dei traffici mondiali, dovuta al Covid-19, con il segmento Ro-Ro cresce nei primi 10 mesi dell'anno, mettendo a segno un +3% e 195 mila unità transitate. A certificarlo è una nota dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale.

Si assiste a un calo del 2% il traffico di container, con 638 mila Teu movimentati, riconducibile al decremento del traffico Teu presente sui traghetti Ro-Ro da/per la Turchia. Il terminal container dello scalo triestino (molo VII) - sempre secondo la nota diffusa - ha retto molto bene la crisi, attestandosi sui valori raggiunti nello stesso periodo del 2019. Guardando inoltre il singolo mese di ottobre relativo alla movimentazione contenitori del porto, e confrontandolo con lo stesso mese del 2019, si registra una variazione positiva del 2% con 66 mila Teu. Risultato che porta a una inversione del trend nel secondo semestre dell'anno in corso, anche per questo fondamentale settore legato ai traffici con il Far East e il Mediterraneo.

In linea invece con lo scenario che sta interessando tutti i porti, il volume di merce movimentata complessivamente nei primi 10 mesi del 2020, supera i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell'anno precedente. Alla performance negativa registrata in termini di volumi totali, hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide (-12%), principalmente petrolio, con 31.800.000 tonnellate e quello delle rinfuse solide (-71%). Se da un lato il segno meno del comparto delle rinfuse liquide è riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso, per le rinfuse solide invece, il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell'impianto siderurgico della Ferriera di Trieste. Infine per quel che concerne la movimentazione ferroviaria c'è stato un arretramento del 20%, con 6.680 treni lavorati. Anche in questo caso ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina che nel 2019 erano stati circa 1.500. (ANSA).

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