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Pesci predatori diminuiti di due terzi nel secolo scorso

Attività ittica mondiale causa di grave declino popolazioni

21 ottobre, 16:51
Pesci predatori diminuiti di due terzi nel secolo scorso Pesci predatori diminuiti di due terzi nel secolo scorso

 (ANSA) - ROMA, 21 OTT - Pesci predatori in forte calo: solamente nel secolo scorso popolazioni diminuite di due terzi, picco maggiore di perdite riscontrato negli anni '70 con l'avvento delle pratiche di pesca industrializzate. A riportare il dato allarmante è una nuova analisi sulle catene alimentari che ha incluso più di 3.000 specie oceaniche.

Lo studio, pubblicato su Scientific American, ha sottolineato che nell'ultimo secolo gli esseri umani hanno ridotto la biomassa dei pesci predatori di oltre due terzi: è stato dimostrato infatti che i consumatori preferiscono mangiare pesci predatori come cernie, tonni, pesci spada e squali rispetto a specie più in basso sulla catena alimentare, come acciughe e sardine. Una scelta questa che "offre - secondo i ricercatori - forti incentivi ai pescatori per catturare i pesci più grandi". Il processo è chiaro. Attraverso un modello osservato a volte nella pesca commerciale mondiale, chiamato "pesca lungo la rete trofica", i pescatori si concentrano prima sui predatori più preziosi, fino a quando non ne rimane il numero per sostenere l'attività ittica e poi passano alle specie che si trovano sul gradino più basso della catena alimentare. Un processo decisamente deleterio, considerando come molte di queste specie di pesci predatori siano in pericolo estinzione. La Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ritiene "minacciate" il 12 per cento delle specie di cernia, 11 per cento di tonno, marlin e istioforo e il 24 per cento delle specie di squali e razze. Tali diminuzioni delle popolazione hanno inoltre implicazioni che vanno ben oltre l'approvvigionamento di pesce per i consumatori: "i predatori sono importanti per mantenere gli ecosistemi sani", ha detto Villy Christensen dell'University of British Columbia ed autore principale del nuovo documento. Queste specie mantengono in equilibrio intere popolazioni di pesci "preda" ed una loro perdita può causare la distruzione di interi ecosistemi oceanici. (ANSA)

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