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Ambiente: dimezzata pesca illegale in area protetta Egadi

Sindaco Favignana, dissuasori antistrascico servono

27 ottobre, 18:02
Ambiente: dimezzata pesca illegale in area protetta Egadi Ambiente: dimezzata pesca illegale in area protetta Egadi

 (ANSA) - TRAPANI, 27 OTT - In un anno e mezzo la pesca illegale nell'area marina protetta delle isole Egadi è dimezzata. Lo rende noto la direzione dell'Amp "Isole Egadi" che ha acquisito dal comando generale delle Capitanerie di porto i dati relativi ai segnali blue-box, i dispositivi satellitari per la rilevazione della posizione delle motobarche da pesca di lunghezza superiore ai 15 metri, registrati nell'area. Il primo monitoraggio è stato effettuato dal 1 gennaio 2011 al 31 luglio 2012, nei primi 18 mesi dall'entrata in vigore del nuovo regolamento. Secondo i dati ci sarebbero state 71 incursioni in zona A (divieto integrale), 512 incursioni in zona B (divieto parziale) e 1.210 passaggi sospetti in zona C (dove è consentito solo il transito delle barche a strascico, previa autorizzazione). Il secondo monitoraggio è stato effettuato dal 1 agosto 2012 al 31 dicembre 2013, e ha evidenziato 30 incursioni in zona A, 356 incursioni in zona B e 865 passaggi "sospetti" in zona C (cioè alla velocità di navigazione con cui viene esercitata la pesca a strascico). E' stata quindi registrata una riduzione significativa degli abusi, di oltre il 57% per le zone di massima tutela (dove tali violazioni sono reato), di oltre il 30% in zona B e del 28% in zona C. "Un risultato eccezionale - dice il sindaco di Favignana e presidente dell'Amp, Giuseppe Pagoto - raggiunto grazie ad un mix di fattori a cominciare dal posizionamento attorno alle coste dell'isola di Favignana, nel giugno 2013, dei dissuasori antistrascico, finanziati dal Ministero dell'Ambiente". "Si tratta - dice il direttore dell'Amp, Stefano Donati - di sistemi di deterrenza passiva, anche ripopolanti, che scoraggiano le violazioni, poiché fanno perdere le reti ai pescatori abusivi; ma hanno contribuito a questo risultato anche la continua presenza in mare del nostro personale, le azioni di denuncia e le revoche delle autorizzazioni, per i casi più gravi. Abbiamo anche registrato una maggiore consapevolezza da parte dei pescatori ed è cresciuto il dialogo con tutta la categoria, dalle cooperative, alle Associazioni, fino ai Consorzi".

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