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Antartide, fumata nera su accordo riserve marine protette

25 paesi riuniti in Tasmania, ancora veti da Cina e Russia

04 novembre, 15:23
Ghiaccio marino nell'Oceano Antartico Meridionale (fonte: Richard Bintanja) Ghiaccio marino nell'Oceano Antartico Meridionale (fonte: Richard Bintanja)

 (ANSA) - SYDNEY, 3 NOV - Fumata nera per la quarta volta per l'accordo sulla protezione e l'interdizione della pesca in due grandi aree del continente dei ghiacci, ancora una volta per i veti di Cina e Russia. La Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell'Antartide (Ccamlr), a cui aderiscono 24 paesi, fra cui l'Italia e l'Unione Europea, si è infatti riunita negli ultimi 10 giorni a Hobart in Tasmania per i suoi colloqui annuali ma non è riuscita a trovare un punto di incontro. Stati Uniti e Nuova Zelanda hanno proposto l'istituzione di un'area protetta vasta 1,3 milioni di chilometri quadrati nel Mare di Ross, mentre un secondo progetto promosso da Unione Europea, Australia e Francia mira alla creazione di un'area interdetta alla pesca di 1,6 milioni di chilometri quadrati al largo dell'Antartide orientale. Ma per istituire le riserve serve un accordo tra i membri della Commissione. La Russia continua ad opporsi a entrambe le proposte, chiedendo di ridurre la dimensione delle aree protette e di limitare a 10 anni il divieto di pesca, mentre la Cina non ha dato il suo appoggio alla riserva nell'Antartico orientale. L'Alleanza per l'Oceano Antartico, una coalizione di 30 gruppi ambientalisti fra cui Greenpeace e WWF, ha accusato Cina e Russia di impiegare tattiche dilatorie. "E' tragico che mentre la maggioranza dei membri della Commissione sia più che pronti a creare una protezione marina significativa nelle acque antartiche, Cina e Russia abbiano ancora una volta bloccato ogni sforzo per negoziare un risultato positivo", di negoziazione", ha detto il portavoce dell'Alleanza, Steve Campbell. "Eppure tutte le questioni sollevate finora hanno avuto risposte esaurienti dai proponenti delle aree protette", ha aggiunto. "Il fallimento di quest'anno danneggia la reputazione del CCAMLR ed è il sintomo di un pericoloso trend globale, in cui gli interessi geopolitici prevalgono su ogni sforzo genuino di proteggere gli oceani per le future generazioni", gli ha fatto eco Richard Page di Greenpeace. E ha ricordato come più di 1,4 milioni di persone attorno al mondo si siano unite negli ultimi tre anni in un appello globale per una protezione marina di larga scala in Antartide, mentre migliaia si sono attivate con petizioni online, social media ed email ai maggiori leader mondiale per chiedere la protezione. Le acque che circondano l'Antartide sono tra le più incontaminate al mondo, ma sono anche tra le più vulnerabili e il braccio di ferro sul loro destino va avanti da tempo. Nell'Oceano Antartico vivono più di 10.000 specie, tra le quali la maggior parte dei pinguini del mondo, balene, uccelli marini, il calamaro colossale e gli austromerluzzi, che sono l'obiettivo principale dei pescherecci che operano in questa regione ai confini del mondo. L'Oceano meridionale è inoltre considerato un'area essenziale per la ricerca scientifica, sia per lo studio del funzionamento di ecosistemi marini intatti, sia per determinare gli effetti del cambiamento climatico globale.

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