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Da inquinamento danni a salute pesci anche negli abissi

Studio, colpiti da patologie fegato e tumori

26 marzo, 15:32
Da inquinamento danni a salute pesci anche negli abissi Da inquinamento danni a salute pesci anche negli abissi

 (ANSA) - ROMA, 26 MAR - Le conseguenze dell'inquinamento causato dall'uomo arrivano fin negli abissi. Una ricerca condotta dalla Oregon State University (OSU) e dal CEFAS inglese ha infatti dimostrato che pesci che vivono nell'oceano a profondità tra i 600 e i 1.600 metri hanno patologie del fegato, tumori e altri problemi di salute che potrebbero essere legati all'inquinamento dell'uomo. La ricerca è stata condotta nel Golfo di Biscaglia (tra Francia e Spagna). "Nell'oceano profondo si potrebbe pensare che il livello di contaminazione e il suo impatto biologico dovrebbe essere più basso", ha detto Michael Kent, docente all'OSU e co-autore dello studio, "ma così potrebbe non essere. I cambiamenti patologici che vediamo sono chiaramente associati all'esposizione a tossine e sostanze cancerogene". Nei fondali, infatti, si accumulano infatti metalli pesanti come mercurio, cadmio, piombo e pesticidi. Nello studio, pubblicato su Marine Environmental Research, i ricercatori hanno riscontrato lesioni degenerative e infiammatorie in diverse specie. Gli scienziati sottolineano come la longevità di alcuni pesci (che possono vivere fino a 100 anni) porti questi animali ad accumulare tossine: in alcuni casi i livelli di inquinanti sono stati fino a 17 volte superiori rispetto a quelli dei pesci che vivono nella cosiddetta piattaforma continentale (la zona più vicina alle coste e con fondali meno profondi). Nello studio gli scienziati hanno scoperto anche il primo caso di una specie di pesce ermafrodita che vive a grandi profondità; già ricerche precedenti avevano legato la diffusione di pesci ermafroditi all'inquinamento chimico. (ANSA).

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