Pesca: Alleanza coop, tensione in marinerie, troppe 'tegole'

 (ANSA) - ROMA, 29 SET - Sale la tensione nelle marinerie italiane che rischia di trasformarsi in protesta. Colpa delle varie 'tegole' cadute sulla testa dei pescatori negli ultimi mesi, dal Collegato agricolo, agli ultimi decreti sui piccoli pelagici in Adriatico, pesce spada, misure tecniche, adeguamento della potenza motrice delle imbarcazioni, agli apparati di controllo. Lo fa sapere l'Alleanza delle Cooperative, che sollecita un confronto con il Governo chiedendo di ricreare, innanzitutto, la Commissione consultiva centrale, il cosiddetto 'Parlamentino della pesca'. ''Occorre esplorare ogni possibilità di revisione e correzione dei vari provvedimenti che nell'insieme stanno deteriorando il clima della pesca italiana - spiegano Giampaolo Buonfiglio, Paolo Tiozzo, Angelo Petruzzella, per l'Alleanza delle cooperative italiane settore pesca - problemi spigolosi che sarebbe stato possibile smussare con un maggiore confronto con il Governo''. Secondo l'Alleanza va recuperato un lavoro di consultazione, che nel tempo ha evitato penalizzazioni e 'errori di tiro'. Per non parlare poi dei nuovi problemi sulla Cassa integrazione 2015 e 2016 che rischia di escludere chi detiene anche soltanto ''un remo od uno scanno'' della barca. Fatto sta che gli operatori non possono vivere nel terrore quotidiano di commettere infrazioni, talvolta involontarie che possono generare sanzioni salatissime, punti sulla licenza di pesca, sequestri di prodotto e di strumenti. In pochi mesi le sanzioni sono aumentate fino a 150 mila euro, fa presente l'Alleanza che rilancia ancora una volta la lotta alla pesca illegale, per la quale però chiede di recuperare spazi di maggior confronto istituzionale, favorendo la partecipazione delle cooperative e delle imprese al dialogo con il Governo e l'amministrazione. (ANSA).