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Corea Sud: ipotesi omicidio per capitano,oltre 120 vittime

Dopo settimo giorno di soccorsi restano ancora 181 dispersi

23 aprile, 00:19
Corea Sud: ipotesi omicidio per capitano,oltre 120 vittime Corea Sud: ipotesi omicidio per capitano,oltre 120 vittime

(ANSA) - TOKYO, 22 APR - A carico del capitano Lee Jun-seok e di altri due componenti dell'equipaggio del Sewol, il traghetto affondato al largo delle coste meridionali della Corea del Sud, potrebbe essere formulata anche l'accusa di omicidio colposo. La scorsa settimana Lee, con il terzo ufficiale (la giovane 26enne con un anno di esperienza) che era al comando al momento dell'incidente e al timoniere, è stato arrestato tra l'altro per negligenza nei suoi doveri e violazione del diritto marittimo dato che è stato tra i primi ad abbandonare la nave, malgrado ci fossero a bordo ancora non meno di 300 passeggeri.

"Non possiamo definire con certezza quali saranno le accuse depositate contro Lee e i componenti dell'equipaggio se prima non saranno completate le indagini", ha detto al Korea Times uno dei procuratori del pool che cerca di chiarire le responsabilità di tragedia il cui bilancio si appesantisce sempre più. Lee, assente dalla sala comandi al momento dell'incidente, potrebbe difendersi dall'addebito di "omicidio per negligenza", con una sanzione, se ritenuto colpevole, molto più pesante. Al termine del settimo giorno di soccorsi, con le critiche ancora aspre sull'operato del governo nella gestione della crisi, le vittime accertate salgono a 121, in un bilancio che annovera ancora 181 dispersi e un totale di 174 persone tratte in salvo, tutte nelle due ore prima dell'affondamento. Il ritmo dei lavori di ricerca ha subito un'accelerazione sia per il numero di mezzi e persone disponibili sia grazie alle condizioni meteo e delle correnti più favorevoli. Non a caso, è stato definito l'accesso al terzo e al quarto ponte della nave dove si ritiene siano rimasti intrappolati molti dei passeggeri, gran parte dei 325 studenti della Danwon High School di Ansan, alle porte di Seul, in gita all'isola di Jeju. Le tv di Seul hanno trasmesso anche oggi i funerali degli studenti morti e le immagini di dolore di familiari e amici, e anche quello detenuto a Incheon, da dove era partito il Sewol, di Park Ji-young, l'eroina dell'equipaggio di 22 anni che ha sacrificato la sua vita pur di mettere in salvo il numero maggiore possibile di passeggeri. La storia ha commosso un intero Paese: uno degli studenti salvati ha raccontato che la ragazza aveva ceduto il giubbotto di salvataggio perche' "l'equipaggio dovrebbe essere l'ultimo a lasciare la nave". Un esempio di alto valore ancora più chiaro se confrontato alla fuga del capitano Lee e di gran parte del suo equipaggio.(ANSA).

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