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Grandi navi: stop a Venezia, Muccino raccoglie 102.000 firme

Borletti Buitoni,serve volontà politica decisione su alternative

06 novembre, 13:03
Grandi navi: stop a Venezia, Muccino raccoglie 102.000 firme Grandi navi: stop a Venezia, Muccino raccoglie 102.000 firme

 (ANSA) - VENEZIA, 6 NOV - No alle grandi navi a Venezia: oltre 102.000 firme sono state consegnate da Gabriele Muccino al sottosegretario per i Beni Culturali, Ilaria Borletti Buitoni. La consegna è solo l'ultimo passo della petizione lanciata dal regista italiano su Change.org, la piattaforma globale di attivismo online. Petizione che ha raccolto il sostegno di decine di migliaia di italiani, ma anche di tantissimi utenti internazionali, a testimonianza dell'attenzione mondiale sulla necessaria salvaguardia di un patrimonio dell'umanità unico come quello della laguna veneziana. Un'attenzione confermata dal sottosegretario Borletti Buitoni, che ha ribadito la propria volontà di sollecitare un serio e ampio dibattito sul "turismo sostenibile e consapevole a Venezia".

Da parte sua, Muccino, che nei prossimi giorni continuerà a consegnare le firme raccolte ad altri membri del governo, ha dichiarato che "continuerà a portare avanti la battaglia per salvare Venezia dallo scempio a cui è sottoposta. C'è una cacofonia incredibile tra una fragile città in miniatura come Venezia e questi bisonti dei mari che la sovrastano. E' come ci fosse una tangenziale sopra il Colosseo. Sono certo che esistano soluzioni alternative e a minor impatto per l'ecosistema lagunare". Per il regista il progetto del canale Contorta/Sant'Angelo "non è affatto uno di questi". "Le istituzioni della città - ha commentato Borletti Buitoni - devono fare uno sforzo e decidere quale sarà il futuro di Venezia. E' indispensabile programmare i flussi turistici e gli ingressi in laguna con la massima attenzione, tenendo conto di quanto la città sia antica e fragile. Esistono diverse alternative, ma è tempo di scegliere. Personalmente ritengo dovremmo optare per quella che metta insieme il minor impatto ambientale possibile e le migliori prospettive di ricaduta sull'economia locale. Le soluzioni sono sul tavolo, ora serve la volontà politica di prendere una decisione". (ANSA).

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