Percorso:ANSA > Mare > Crociere e Traghetti > Traghetto: il parere dei capitani

Traghetto: il parere dei capitani

Chiarezza su clandestini a bordo, registri classifica, scialuppe

08 gennaio, 17:16
(ANSA) - GENOVA, 8 GEN - La responsabilità di eventuali ingressi di clandestini nelle stive delle navi risale al personale della security portuale e non all'equipaggio. E' quanto stabilisce Il Codice internazionale per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali (anche detto codice ISPS) secondo quanto ricorda oggi il Collegio Nazionale Capitani L. C. e M., associazione professionale con personalità giuridica che rappresenta gli ufficiali della marina mercantile italiana, in una lunga nota in cui elenca una serie di punti per fare chiarezza in merito alla tragedia che coinvolto il traghetto "Norman Atlantic". "Per le stesse disposizioni internazionali - si legge nella nota - il comandante che riceve veicoli a bordo non può controllare il carico di un mezzo pesante sigillato".

"La conformità, cioè efficienza della nave in base alle leggi vigenti - prosegue la nota - è stabilita dai Registri di classifica, che eseguono controlli periodici e rilasciano i certificati attestanti eventuali insufficienze riscontrate e relativi rimedi.Qui si apre il problema delicato dell'indipendenza, sia dei vari Registri che hanno come clienti gli armatori delle navi, sia dei comandanti nei rapporti con le rispettive compagnie: chi si assume la responsabilità di fermare una nave, nel caso ci siano lacune preoccupanti? ". C'è poi il problema della "non sicurezza delle lance cosiddette di salvataggio: un problema tenuto opportunisticamente nel dimenticatoio".

"Ad ogni sinistro - sottolinea il Collegio dei Capitani - ci si trova puntualmente di fronte alla difficoltà di ammaino, con conseguenze talvolta tragiche. Ciò dipende dai mezzi meccanici inadeguati, sia dall'impreparazione del personale, talvolta reclutato all'insegna del minor costo".

Infine "a chi tocca stabilire la responsabilità di quanto accaduto? Ancora di recente, nel caso del gravissimo disastro del Giglio, la commissione era composta da tutti, meno che da Ufficiali della Marina mercantile, cioè i più esperti nel caso specifico". Il collegio dei Capitani chiede quindi con urgenza che vengano riconosciute le "competenze marittime indispensabili per chiarire le dinamiche del sinistro".

Giovanni Lettich, presidente del Collegio nazionale Capitani (già capopilota del porto di Genova) sottolinea infine la particolarità delle navi traghetto che per il loro tipo di servizio rapido prevedono per i passeggeri esercitazioni in vista di eventuali emergenze piuttosto superficiali e comunque ben lontane dalla simulazione di un'emergenza reale. Ricorda in proposito il caso più fortunato avvenuto a 7 miglia dal porto di Genova, nel gennaio 2009: nel garage del traghetto "Athara" scoppiò un incendio dal motore del frigorifero di un camion. Il peggio fu scongiurato: nonostante i passeggeri fossero solo 124, non mancarono scene di panico e polemiche.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA