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Le crociere crescono ancora in Europa ma Clia chiede interventi

350.000 posti di lavoro nel 2014 ma affrontare vincoli critici

11 settembre, 18:59

(di Cinzia Conti) (ANSA) - ROMA, 9 SET - Un contributo economico complessivo di 40,2 miliardi di euro e 350.000 posti di lavoro: sono alcuni dei numeri della crocieristica in Europa nel 2014. Numeri positivi anche se la Cruise Lines International Association, l'associazione internazionale degli operatori della crocieristica, lancia l'allarme: la crescita è rallentata rispetto agli anni scorsi. Secondo Pierfrancesco Vago, Chairman di Clia Europe, occorre affrontare i numerosi vincoli critici che stanno frenando l'ulteriore crescita del settore a cominciare dalle infrastrutture portuali che vanno implementate fino alla politica dei visti verso le destinazioni europee che va migliorata. "L'anno scorso il settore crocieristico - dice Vago durante il suo discorso ad Amburgo nella sessione di apertura di Seatrade Europe, il grande evento biennale sulle crociere focalizzato sul mercato crocieristico in Europa - ha continuato a crescere e ad assumere un'importanza sempre maggiore in Europa, creando 350.000 posti di lavoro (10.000 in più rispetto all'anno precedente) e trainando la produzione industriale europea con 29 delle 31 navi da crociere per le rotte oceaniche previste per il 2018 che saranno costruite nei cantieri europei". "Tuttavia se da un lato l'andamento a lungo termine rimane positivo - aggiunge Vago - occorre affrontare i numerosi vincoli critici che stanno colpendo l'ulteriore crescita del settore, se vogliamo assicurare che la crocieristica continui a contribuire in maniera solida all'economia europea". "Molti porti in Europa - spiega Vago - fanno fatica a stare al passo con la rapida crescita della crocieristica. Lo sviluppo e l'aggiornamento delle infrastrutture in tutta Europa è un investimento necessario che consentirebbe nuove rotte e destinazioni e aumenterebbe ulteriormente il contributo economico del settore a terra. Inoltre, dobbiamo assicurarci che una quantità maggiore di porti europei abbia le strutture adeguate per consentire alle navi da crociere di scaricare le acque reflue a terra". Altro tema "caldo" l'applicazione incoerente della legislazione Ue nei vari porti europei. "Si potrebbe paragonare il modo in cui alcune parti della legislazione Ue vengono applicate in tutta Europa - dice Raphael von Heereman, Secretary General di CLIA Europe - a un patchwork. Questo inficia la nostra capacità di ottimizzare l'efficienza operativa delle nostre navi". Sui visti von Heereman spiega: "L'Europa è tra le regioni più restrittive al mondo relativamente al visto d'ingresso per i cittadini stranieri e per questa ragione sta perdendo 6 milioni di potenziali turisti ogni anno in un momento critico per la ripresa economica. La riforma del Codice dei Visti dell'Ue proposta è un primo passo importante per migliorare i flussi turistici in Europa. Tuttavia, è necessario che le Istituzioni dell'Ue adottino e attuino tempestivamente la nuova legislazione".

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