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''Mare verticale'', i grandi soggiorni del novecento nel Golfo dei Poeti e nelle Cinque Terre

Un libro di Marco Ferrari, da Monterosso fino a Bocca di Magra

13 luglio, 17:08
''Mare verticale'', i grandi soggiorni del novecento nel Golfo dei Poeti e nelle Cinque Terre (foto AnticheSere) ''Mare verticale'', i grandi soggiorni del novecento nel Golfo dei Poeti e nelle Cinque Terre (foto AnticheSere)

(ANSA) - GENOVA, 13 LUG - Un reportage sui grandi soggiorni del Novecento nel Golfo dei Poeti, nelle Cinque Terre e dintorni. E' il libro ''Mare Verticale'' , edito da Laterza, di Marco Ferrari. Un viaggio che prende l’avvio dalla villa delle due palme a Monterosso, pozzo di memorie di Eugenio Montale per concludersi a Bocca di Magra dove, sotto un berceau, un pergolato di glicine o nello splendore marino di Punta Bianca si potevano incontrare in piccoli crocchi di discussione Franco Fortini, Giulio Einaudi, Vittorio Sereni, Marguirite Duras, Italo Calvino, Elio Vittorini. 

Un capitolo del libro è dedicato a Dario Capellini, figura di spicco della cultura delle Cinque Terre, insegnante, amministratore locale, assessore provinciale, inventore e animatore per lunghi anni della Festa dei pittori che riuscì a catalizzare l’attenzione della critica italiana grazie a prestigiose presenze, da Guttuso a Birolli. Grazie a quel premio l’immagini delle Cinque Terre si è diffusa nel mondo. Il lavoro di quei pittori è oggi la migliore proiezione artistica di un paesaggio unico ed irripetibile.

 Nella Piazza dedicata  a Capellini a Manarola, lunedì 14 luglio, sarà organizzato un evento commemorativo a vent'anni dalla sua morte, alla presenza del Presidente e del Direttore del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Vittorio Alessandro e Patrizio Scarpellini, dell’artista Francesco Vaccarone e dello A scrittore Marco Ferrari. E in quell'occasione verrà presentato il libro  “Mare verticale” .

Cosa resta oggi del paesaggio di Ossi di seppia? Da Monterosso l’autore di “Mare verticale” continua il suo viaggio a Vernazza, simbolo incontrastato delle nuove libertà degli anni sessanta scoprendo la torre che fu di Aldo Trionfo e il «buenretiro»  di Alighiero Boetti, l’inventore dell’arte povera. E quindi passa tra le nuvole di Corniglia, a casa di Michelangelo Pistoletto, uno dei maestri dell’avanguardia. Infine il percorso delle Cinque Terre si chiude a Manarola, per lunghi anni terra di ospitalità di pittori per il premio ideato da Dario Capellini che univa impegno e paesaggio. Entra anche in quella che viene indicata come la casa del cinema dove il regista Gianni Amico ospitò gli esuli brasiliani e gli amici della Nouvelle Vague, Bernardo Bertolucci in testa. Un libro che conferma il rapporto tra arte e paesaggio delle Cinque Terre.

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