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A Napoli "scugnizzi" restaurano due barche a vela anni '60

Venerdì il varo. E arriva bialbero scuola per ragazzi a rischio

03 dicembre, 17:02
(ANSA) - NAPOLI, 3 DIC - Si chiamano Free Bee e Federica e sono due vaurien, barche a vela, piccoli gioielli in legno degli anni '60, che dopo due anni di restauro verranno varati venerdì alle 10 dalla Base Navale di Napoli in Via Acton, 1. Il restauro è stato curato dall'associazione onlus "Life", in collaborazione con la Marina Militare e l'UNCI Pesca (Unione Nazionale delle Cooperative Italiane della pesca e dell'acquacoltura): "Il restauro è stato lungo e difficile - spiega il presidente di "Life" Stefano Lanfranco - ma le barche sono tornate all'antico splendore, restaurate dai nostri volontari con il contributo di sei ragazzi che partecipano al progetto di solidarietà "Scugnizzi a vela", un programma a favore dell'integrazione delle persone a rischio di devianza ed emarginazione". Il progetto, informa una nota, è realizzato nel Cantiere Scuola ospitato all'interno dell'antica falegnameria borbonica, grazie alla determinante disponibilità della Marina Militare, dei Marinai d'Italia, dell'Autorità Portuale di Napoli e di etici sostenitori, che concedono così l'opportunità agli scugnizzi di acquisire competenze e conoscenze nell'ambito del restauro e dell'arte marinaresca ed essere avviati con provate esperienze nel mondo del lavoro. Il progetto coinvolge i ragazzi provenienti da famiglie disagiate della provincia di Napoli, della Comunità Pubblica per Minori di Nisida - Ministero della Giustizia, dell'ASL NA 1 Unità Operativa Ser.T. - Servizio Tossicodipendenze, dalle Case Famiglia Aquilotto, Germoglio e Pianeti diversi, che intravedono in questa esperienza educativa, unica del suo genere, un percorso di crescita ed inserimento nella civile società dei ragazzi impegnati.

Nel corso della cerimonia sarà presentata ufficialmente la nave scuola "Matteo", un bialbero in legno di 16 metri, impiegato per l'integrazione dei ragazzi a rischio che partecipano al progetto che si richiama a un analogo programma varato un secolo fa, nel 1914, "Da scugnizzi a marinaretti", con il quale quale l'allora Ministero della Marina fece dono alla città di Napoli della pirocorvetta in legno "Caracciolo" per accogliere gli scugnizzi e trasformarli in provetti marinai. L'iniziativa, dichiara Christian Carillo, referente dell'UNCI Pesca Campania, ha la finalità di "coinvolgere i giovani in un percorso educativo e di formazione professionale legato alle attività turistico-ricreative e di fattoria didattica che si svolgerà a bordo delle imbarcazione e sarà finalizzato a diffondere la cultura del mare e del patrimonio di conoscenze e saperi legati ai mestieri e alle tradizioni marinare". Il programma prevede l'insegnamento di come si realizza una offerta turistica integrata, dalle brevi escursioni lungo le coste del golfo di Napoli all'osservazione delle attività di pesca ed acquacoltura con la possibilità di effettuare attività di pesca sportiva, educazione ambientale, attività di monitoraggio ambientale, oltre alla ristorazione a bordo o a terra. (ANSA).

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