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Vela: Volvo Ocean Race, partita la quinta tappa

La più lunga, da Auckland a Itajai in Brasile, 6.776 miglia

18 marzo, 00:20
Vela: Volvo Ocean Race, partita la quinta tappa Vela: Volvo Ocean Race, partita la quinta tappa

(ANSA) - Auckland, 17 Mar - E' partita la quinta tappa  della Volvo Ocean Race, da Auckland in Nuova Zelanda a Itajaì in Brasile, unanimemente considerata come la più impegnativa, dura e leggendaria del giro del mondo, oltre ad essere la più lunga con un totale di 6.776 miglia.

La quinta frazione, ha preso il via questa sera da Auckland in perfetto orario, alle nove del mattino (le 21 in Italia) con la consueta nutrita flotta di barche spettatori e in condizioni di vento medio/leggero, dopo che il passaggio del ciclone Pam aveva costretto gli organizzatori a rinvii successivi dello start.

Dopo qualche miglio dallo start la testa è stata presa da Dongfeng Race Team, ma la strada per i sei team è ancora molto lunga ed estremamente accidentata. Nel primo tratto la flotta percorrerà le 200 miglia di navigazione costiera lungo il Colville Channel e la Bay of Plenty, dopo circa 24 ore dalla partenza la flotta dovrebbe doppiare East Cape, che come dice il nome è la punta più orientale della Nuova Zelanda. “E' qui che inizia la parte oceanica vera e propria” spiega il meteorologo della regata Gonzalo Infante. “Una volta arrivati a questo punto metteranno la prua verso est e avranno condizioni di vento più stabili sul cammino del ciclone Pam.” Inizierà a questo punto anche la vita dura a bordo delle sei barche, con le oltre 4.400 miglia attraverso gli oceani meridionali, spinte dai forti venti occidentali fino al leggendario capo Horn. Una volta usciti i sei team potranno scegliere se prendere una rotta nord, con meno vento ma più diretta, oppure una sud con più vento. Qualsiasi sia la scelta, tuttavia, le rotte finiranno per convergere a circa 50° di latitudine sud fra circa una settimana. A quel punto le onde saranno più lunghe, meno frangenti, e si svilupperanno altre basse pressioni. Non solo, la flotta dovrà rispettare i cosiddetti Ice Limit*, cioè le line imposte dagli organizzatore per tenere i team lontani dalla zona di maggiore presenza di iceberg e growler. E poi, c'è Capo Horn, il mito di tutti i velisti oceanici.

Una volta doppiato l'Horn, la flotta avrà ancora oltre 2.000 miglia da percorrere per raggiungere la linea del traguardo di Itajaí, sulla costa sud-orientale del Brasile. In questo tratto di solito spirano intensi venti occidentali per le prime 500 miglia, ma una volta risaliti oltre i 45° di latitudine sud, la situazione si può complicare. Le brezze possono essere forti oppure leggere, si può navigare di bolina, oppure di poppa. La flotta si troverà fuori dal tapis roulant degli oceani meridionali, e l'anticiclone di Sant'Elena potrebbe far sentire la sua influenza. Ma non è ancora finita: la parte più complessa tatticamente è quella finale, le ultime miglia da Florianopolis a Itajaí, dove spesso sono presenti violenti temporali che si sviluppano sotto la spinta della zona di convergenza dell'Atlantico meridionale. I sei team non dovranno, insomma, sottovalutare la complessità dell'approccio alla linea del traguardo.

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