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Vela: Mura vicino all' Equatore, 'è passaggio cruciale'

Condizioni meteo difficili con temporali e forti colpi di vento

11 novembre, 18:43
Vela: Mura vicino all' Equatore, ' passaggio cruciale' Vela: Mura vicino all' Equatore, ' passaggio cruciale'

 (ANSA) - ROMA, 11 NOV - Gaetano Mura e Italia, il Class 40 (12 metri) con le insegne dell'Enit che sta dando vita al tentativo di record sulla circumnavigazione a vela in solitario da Gibilterra a Gibilterra, è sempre più vicino al passaggio dell'Equatore. Un momento importante del suo giro del mondo: l'entrata nell'emisfero Sud, dopo circa due settimane dall'ingresso in Atlantico. E' anche una fase molto delicata dal punto di vista della navigazione oceanica, perchè la zona equatoriale è sempre caratterizzata da condizioni meteo difficili, e di conseguenza da venti instabili capaci di passare dalle estenuanti calme alle improvvise forti raffiche dei violenti temporali. Lo spiega bene nel suo diario di bordo il navigatore sardo, e lo confermano, con le ultime previsioni, anche i suoi routier. Intanto, l'Atlantico è affollatissimo di velisti solitari: alle spalle di Gaetano Mura e di Italia infatti, sta sopraggiungendo a medie folli la flotta degli IMOCA 60 (18 metri) della regata Vendée Globe, il giro del mondo senza scalo. Sono 29 gli skipper in gara, la maggior parte con barche super-tecnologiche e velocissime, e sono sulla stessa rotta di Italia, poichè per tutti la prossima "boa" da girare sarà il Capo di Buona Speranza, estremo sud del continente africano. Come previsto dallo stesso Mura, tra pochi giorni i primi concorrenti del Vendée raggiungeranno Italia, per poi superarla. E' possibile, anche se difficile nei vasti spazi dell'oceano, che ci possano essere incontri a vista con qualcuna delle barche in corsa. "Noi abbiamo individuato il nostro varco intorno ai 27 gradi di Longitudine - spiega Mura - e la scia ad angoli retti che vedete disegnare da Italia negli ultimi due giorni serve a posizionarsi al meglio, cercando di guadagnare verso ovest e non finire nella trappola del buco di vento a sinistra. E' un passaggio cruciale. Io lo definisco 'un luogo' dove si ha l'impressione di aprire una porta e uscirne da un altra dopo aver fatto un'esperienza in un luogo unico che è lui è basta. Si alternano assenza totale di vento e groppi temporaleschi gravidi di pioggia o grandine con raffiche di vento che possono essere molto violente, e fulmini potenti. E' un luogo - conclude il velista sardo - che incute timore e che veramente vuoi attraversare al più presto, ma allo stesso tempo ti affascina fortemente al punto tale da volerlo rivedere. L'uomo è uno strano animale, spesso paradossale''. PGR/

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