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Marò: India rinvia a mercoledì, sospeso rientro Latorre

La decisione sulla richiesta dell'Italia slitta di due giorni

13 gennaio, 01:34
Marò: India rinvia a mercoledì, sospeso rientro Latorre Marò: India rinvia a mercoledì, sospeso rientro Latorre

 NEW DELHI (di Maurizio Salvi) (ANSA) - NEW DELHI, 12 GEN - Inatteso colpo di scena oggi in Corte Suprema a New Delhi sul caso marò. Il giudice che doveva esaminare l'istanza dei legali di Massimiliano Latorre per il rinvio, per altri sopravvenuti motivi di salute, del suo rientro in India, si "è chiamato fuori" ed ha assegnato il caso ad un altro collega, che si esprimerà mercoledì. Nell'ambito di una brevissima udienza il giudice H.L. Dattu (che è anche il presidente della Corte) ha spiegato di "essere impossibilitato a pronunciarsi sulla richiesta" del Fuciliere di Marina, che è in convalescenza a Milano dopo un intervento cardiaco, "avendo già espresso riserve e fatto osservazioni su questo tema in passato". Non lasciando praticamente spazio di replica ai legali di Latorre, Soli Sorabjee e K.T.S. Tulsi, Dattu ha detto che "non è appropriato per noi esaminare l'istanza perché in passato abbiamo espresso alcune riserve e formulato certe osservazioni". Il magistrato si riferiva a quando, il 16 dicembre scorso, gli furono presentate parallelamente due istanze in cui si chiedevano permessi per Latorre e Girone, che furono da lui severamente criticate, tanto da spingere gli avvocati a ritirarle immediatamente. Sulla base di questa situazione, ha concluso Dattu, "e visto che vi sono stati sviluppi della vicenda (l'intervento cardiaco di Latorre, ndr) è meglio far esaminare la richiesta da un altro tribunale della Corte dopodomani". Inutile dire che fra gli scenari disegnati alla vigilia sul possibile esito dell'udienza, questo non era stato assolutamente preso in considerazione, anche perché era tale da far temere l'infrazione di fatto dell'ordine della Corte che imponeva a Latorre di rientrare proprio oggi, ossia al termine dei quattro mesi (120 giorni) di permesso dal 14 settembre 2014. Primo però a fugare questi timori è stato all'uscita dell'aula il rappresentante del governo, l' 'additional solicitor general' P.L. Narasimha, che, alle perplessità dell'ANSA sulla scadenza dell'ordine di rientro, ha risposto con un significativo "non si preoccupi!". Fonti legali, giudiziarie e giornalistiche indiane, pure consultate dall'ANSA, hanno espresso il parere concorde che "il fatto che sia stata depositata l'istanza e che per essa il giudice abbia fissato una procedura, ossia un esame tra due giorni, automaticamente sospende "l'esecutività" dei termini del rientro. Va detto che questi giudizi hanno rasserenato solo in parte le autorità diplomatiche italiane ed i membri del team legale internazionale che assiste quello indiano nella difesa di Latorre e Salvatore Girone. I quali peraltro auspicano la concessione da parte della Corte indiana di un periodo abbastanza lungo da permettere ai governi italiano ed indiano di continuare ed accrescere i contatti per il reperimento di una soluzione ad una crisi che fra un mese entrerà nel suo terzo anno.(ANSA).

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